Suicidio ristoratrice, Selvaggia Lucarelli nella bufera

Suicidio ristoratrice, Selvaggia Lucarelli nella bufera

I carabinieri indagano per risalire all’identità del computer o dello smartphone dal quale è partita la recensione online di un cliente della pizzeria Le Vignole di Sant’Angelo Lodigiano che si sarebbe lamentato per aver mangiato nel locale con a fianco due gay e un ragazzo disabile.

La titolare della pizzeria, Giovanna Pedretti, 59anni, trovata poi morta nel fiume Lambro, aveva risposto a quelle parole e poi era stata accusata sui social di aver inventato tutto solo per farsi pubblicità.

Lo scrive l’Ansa.

“Figlia, marito e madre di Giovanna Pedretti si sentono sotto assedio, trovandosi ogni volta che escono di casa qualche cronista che li attende in strada per fare domande. Stanno vivendo un enorme dolore, la loro richiesta alla stampa è di dare tregua, di rispettare la sofferenza di una famiglia, in attesa che dalle indagini arrivino elementi più solidi”.

E’ l’appello che arriva, dall’avvocato Simona Callegari, incaricata dai familiari della ristoratrice di Sant’Angelo Lodigiano trovata morta domenica scorsa, come persone offese dell’ipotesi di istigazione al suicidio, nel fascicolo a tutt’oggi senza indagati.

SUI SOCIAL ATTACCHI CONTRO SELVAGGIA LUCARELLI

Ora gli attacchi gli attacchi si sono scatenati contro Selvaggia Lucarelli e Lorenzo Biagiarelli che avrebbero messo in dubbio la veridicità di quel post, pubblicato secondo i due ad arte dalla ristoratrice solo per farsi pubblicità.

La Lucarelli ha pubblicato su Instagram le minacce che sta ricevendo in queste ore. “So dove abiti, veniamo a casa tua a pestarti”. E ancora “Guardati le spalle perché hai le ore contate, ti accoltello quando meno te lo aspetti. Non è uno scherzo ma l’ultima che hai fatto la pagherai pesantemente. Ti sgozzo come un maiale”. Non solo sui social, ma anche nelle mail: “Vergognati, hai istigato al suicidio una povera donna: assassina sei deplorevole”. E un’altra utente scrive: “Fai veramente schifo, vergognati”.

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