Subappenino Dauno: si tolgono servizi essenziali ad un territorio già penalizzato geograficamente

Subappenino Dauno: si tolgono servizi essenziali ad un territorio già penalizzato geograficamente

Ancora una volta si va in qualche modo a penalizzare un territorio che dovrebbe essere tutelato, poi però si fa la “narrazione del ripopolamento delle zone montane”. Con il piano di dimensionamento regionale viene soppresso l’I.C. dei Monti Dauni ( I.C. con 15 plessi su 5 comuni). I plessi dell’I.C. Monti Dauni saranno scorporati e accorpati in due diverse direzioni:

  1. Plessi dei comuni di San Marco la Catola, Celenza Valfortore e Carlantino: accorpati all’I.C. Mandes di Casalnuovo Monterotaro.
  2. Plessi di Volturino e Motta Montecorvino: accorpati all’I.C. Paolo Roseti di Biccari.

Questo scorporamento porterà, per esempio l’I.C. Mandes ad avere i plessi su 7 comuni e anche Biccari si vedrà i plessi e i comuni aumentati. Per raggiungere Casalnuovo Monterotaro da Carlantino ci vogliono almeno 45 minuti,. ovviamente in macchina Invece con mezzi pubblici è quasi impossibile da raggiungere.

Proviamo a immaginare a quali scenari può portare questa problematica situazione logistica: pensiamo ad un genitore convocato dal dirigente, ad esempio; oppure pensiamo ad un docente che potrebbe, legalmente, visto l’organico d’istituto, vedersi distribuire l’orario su due o più plessi distanti tra di loro o effettuare sostituzioni orarie o giornaliere secondo necessità su uno qualunque dei sette plessi;
oppure pensiamo ad un ausiliario che potrebbe ruotare su più plessi a turnazione, magari con l’orario “a spezzatino”.

Che dire poi della dirigenza e degli operatori degli uffici di segreteria che dovranno affrontare la gestione elefantiaca di una nuova struttura di tale complessità. Tutto è legalmente possibile, visto che le norme e i regolamenti in vigore lo consentono di fatto e di diritto. Ma il disagio che ne deriva per il lavoratore è assolutamente e umanamente inaccettabile.

La ratio della legge non ha tenuto conto della realtà sociale, logistica e geografica né delle ricadute umane sul personale.


Insomma si tolgono servizi essenziali ad un territorio già penalizzato geograficamente…
I paesi del Subappennino Dauno, come molte altre aree interne d’Italia, già affrontano il problema dello spopolamento.


La mancanza di servizi essenziali (sanità, istruzione, trasporti, telecomunicazioni) spinge i giovani e le famiglie a trasferirsi in aree più urbanizzate, aggravando il declino demografico. Garantire servizi adeguati aiuta a trattenere la popolazione residente e a favorire, magari, il ritorno di chi è emigrato. Il Subappennino Dauno è ricco di tradizioni, storia e cultura uniche. Privare i territori di servizi significa compromettere il tessuto sociale e culturale locale, rischiando di perdere un patrimonio che contribuisce all’identità della regione e del Paese. Privare questi paesi di servizi significa
accentuare le disuguaglianze tra aree urbane e rurali. Garantire pari opportunità in termini di accesso ai servizi è un
principio di giustizia sociale, essenziale per un equilibrio territoriale.


I servizi pubblici come scuole, ospedali e luoghi di aggregazione sono essenziali per mantenere la coesione sociale. La loro assenza può portare all’isolamento delle persone, in particolare delle fasce più deboli come gli anziani.


Bisognerebbe Investire nel Subappennino Dauno non solo per un atto di giustizia sociale, ma anche come strategia per valorizzare un territorio che può offrire grandi contributi culturali, economici e ambientali all’intera nazione.
Per questo la FLC-CGIL di Foggia è contraria al dimensionamento scolastico di quell’area geografica, contrastando fortemente questa ipotesi irrazionale sui pochi tavoli in cui si è veramente discussa con le sigle sindacali.

Il Segretario Generale
FLC-CGIL Foggia
Giuseppe Ciuffreda

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