Convolti un 66enne, già noto alle forze dell’ordine, un commercialista di Cerignola e due imprenditori edili di San Ferdinando di Puglia.
Operazioni commerciali illecite e false comunicazioni sociali per evadere l’Iva e altre imposte sulla compravendita di beni immobili: per questo quattro persone (una è ai domiciliari) nella provincia Barletta-Andria-Trani sono finite nel mirino della Guardia di finanza che ha anche eseguito un sequestro preventivo di beni mobili, immobili, partecipazioni e disponibilità finanziarie per circa 2,5 milioni.
Il sequestro riguarda l’unica persona arrestata e posta ai domiciliari, il 66enne Michele Visaggio, di San Ferdinando di Puglia, sorvegliato speciale ritenuto esponente di spicco della criminalità locale, con obbligo di soggiorno e con precedenti di polizia per associazione di stampo mafioso, sequestro di persona, rapina, traffico di sostanze stupefacenti ed estorsione. Nei confronti degli altri tre, un commercialista e due fratelli imprenditori, sono state eseguite misure interdittive: non potranno esercitare la propria professione e l’attività d’impresa per sei mesi.
I finanzieri hanno accertato che gli indagati avevano posto in essere numerose operazioni di riorganizzazione societaria finalizzate a ripartire asset immobiliari di imprese. Tra le operazioni ci sono molti conferimenti di rami d’azienda che sarebbero stati adottati al solo scopo di dissimulare la vendita di beni aziendali e sottrarre illecitamente all’erario Iva e imposte dirette. Secondo le indagini, gli amministratori delle società avrebbero esposto consapevolmente nei bilanci, nelle relazioni e nelle comunicazioni periodiche sociali, fatti non rispondenti al vero in relazione alla situazione economica e patrimoniale. I proventi illeciti sarebbero stati dirottati sui conti correnti personali dell’arrestato e di alcuni suoi famigliari. Al 66enne sono stati sequestrati una villa con piscina, conti correnti, rapporti finanziari e quattro auto per complessivi due milioni e 100 mila euro. Mentre al commercialista e ai due fratelli imprenditori sono stai sequestrati beni mobili, immobili e disponibilità finanziarie per un valore di circa 450mila euro.