Sulla vicenda di Hasib Omerovic, il disabile precipitato a terra nel quartiere romano di Primavalle, continuano le indagini. C’è un punto fermo in questa vicenda poco chiara: i poliziotti, che sono entrati in casa dell’uomo, non erano stati autorizzati da nessun magistrato. Dunque, non erano in possesso di un decreto di perquisizione, obbligatorio in questi casi. Nelle ultime ore, però, si stanno chiarendo alcuni elementi di questa vicenda.
Secondo il quotidiano Repubblica, l’intervento dei poliziotti si potrebbe configurare come un intervento energico, forse per intimorire l’uomo, e poi finito nel peggiore dei modi. I poliziotti potrebbero essere entrati e l’azione di forza contro l’uomo l’avrebbe portato a buttarsi giù dalla finestra per paura. L’ingresso dei carabinieri (senza regolare mandato), però, si collegherebbe a un fatto privato.
La nipote di uno dei poliziotti sarebbe stata infortunata nel quartiere Primavalle, forse proprio dall’uomo in questione. Il pm Stefano Luciani, che indaga per tentato omicidio e falso, lavora a questa ipotesi. L’accanimento contro l’uomo potrebbe in qualche modo spiegarsi per regolare un fatto privato. Gli agenti, dal loro canto, hanno parlato di immagini e video di quel giorno che proverebbero la loro innocenza e di come l’uomo abbia fatto tutto da solo. Andrea, uno degli indagati, ha spiegato al Messaggero. “Abbiamo seguito tutte le procedure previste per un intervento di identificazione. Siamo entrati in casa, c’erano un uomo e una donna. ma non c’è stato tempo di fare nulla. Hasib si è buttato”.
Per gli inquirenti questa versione non è molto attendibile: ci sarebbero 45 minuti tra l’inizio dell’intervento e la caduta, quindi non pochi minuti – non utili nemmeno per l’identificazione – come dichiarato dall’indagato.
In attesa della chiusura delle indagini, il questore Mario della Cioppa ha rimosso il dirigente del commissariato, Andrea Sarnari, che il 25 agosto era in ferie, e la vicedirigente Laura Buia, al fine di ristabilire un clima adeguato in commissariato.