Fabio Fazio dalla Rai a Discovery, da giorni si parla di palinsesti, di cambi conduttori e trasmissioni. In particolare l’addio di Fazio alla Rai in cui lavora da 40 anni ha deluso e commosso i fan di “Che Tempo che fa”. Il conduttore ha fatto una sua scelta, alle spalle c’é chi consiglia, Beppe Caschetto è l’influente manager dello spettacolo che segue Fazio e Littizzetto. Non solo anche Saviano, Floris, Formigli, Gruber e Crozza
Un lavoro per gli artisti che dirige ogni scelta
Certi lavori vengono fatti lontano dai riflettori, dietro le quinte. Beppe Caschetto è un influente agente televisivo che e si occupa degli interessi artistici di molti artisti dello spettacolo e del giornalismo. Fabio Fazio é tra questi.
Non é stato cacciato, i vertici di Viale Mazzini o il governo non hanno fatto alcuna epurazione, la scelta é stata dal presentatore con l’aiuto dell’abile manager modenese. Dell’agenzia Itc2000, gestita per l’appunto dal super manager per lo spettacolo modenese assieme alla moglie e alla figlia, fanno parte, oltre al già citato Fazio, anche: Virginia Raffaele, Sabrina Ferilli, Stefano De Martino, Andrea Delogu, Caterina Balivo, Geppi Cucciari, il duo comico Luca e Paolo, Maurizio Crozza. E poi Enrico Brignano, Maurizio Lastrico, Pif, Neri Marcorè, Enrico Bertolino, Brenda Lodigiani, Fabio Volo, Pif, Stefano Bollani e Alessia Marcuzzi.
Fabio Fazio e la scelta per Discovery
La remunerazione di Fazio sarà più alta, non che in Rai fosse misera e non troverà certo un ambiente ostile, grazie anche al supporto del proprio attento manager. Sul Nove, dello stesso gruppo televisivo c’è già Maurizio Crozza.
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Secondo indiscrezioni, Discovery starebbe vagliando una fusione con La7, rete che attualmente ospita molti personaggi gestiti da Caschetto. Per il broadcaster americano, che già vanta un ampio ventaglio di canali, sarebbe un colpo significativo. Fabio Fazio lascia la tv pubblica dopo quarant’anni. Pressioni politiche da diversi anni, soprattutto dopo le nuove nomine arrivate con il governo Meloni, sono diventate insostenibili per il conduttore. Un super manager per lo spettacolo interverrà a suo favore.
Fabio Fazio dalla Rai a Discovery, Il saluto di Fabio Fazio in diretta
Domenica sera in diretta a Che tempo che fa e sulle pagine del settimanale Oggi Fabio ha scritto una lettera: “Come si sa, è cambiata la narrazione. Ma la narrazione un professionista se la scrive da solo, col proprio lavoro e con il proprio curriculum. Non si può far parte di una narrazione altrui, tanto più se per altrui si intende la politica di chi ha vinto in quel momento“.
“Negli anni scorsi ho sperimentato sulla mia pelle che cosa vuol dire essere adoperato come terreno di scontro senza alcuna possibilità di difesa se non quella dei risultati del proprio lavoro. Anche se servono a poco o a niente, soverchiati come sono dalla potenza di fuoco che ti viene scaricata addosso. La sensazione di essere merce pericolosa, e non una risorsa della propria azienda, non è gradevole. Non voglio mettere in imbarazzo nessuno ma non voglio nemmeno sentirmi in imbarazzo io“.
“Il mio lavoro consiste nel fare televisione e non nel cercare un faticoso equilibrio con questo o quell’esponente politico a cui chiedere aiuto. Per fortuna non frequento nessuno e incontro ministri ed esponenti di partito esclusivamente nello spazio pubblico della trasmissione che conduco. L’essere un irriducibile provinciale è sempre stata una salvezza“.
Non c’é stata alcuna parola dura nei confronti della Rai, al contrario di quelle usate per l’attuale classe politica: “La politica si sente legittimata dal risultato elettorale a comportarsi da proprietaria nei confronti della cosa pubblica, con pochi riguardi per il bene comune e con una strabordante ingordigia. E non solo per quel che riguarda la televisione“.
“Non sentirete mai una mia parola scortese nei confronti della Rai che è parte integrante della mia vita. Porto con me tantissime esperienze e meravigliosi ricordi condivisi con il Pubblico televisivo italiano che sono sicuro continuerà a starci vicino e che è per me il punto di riferimento su cui continuare a costruire“.