“Cara sorella, grazie tante per la tua mail. Mi ha commosso. Sono d’accordo con te sul problema dei pregiudizi. Fanno tanto male! Agli occhi di Dio tutti siamo i suoi figli, e questo è quello che conta! Abbiamo un Padre che ci ama, che è vicino con compassione e tenerezza. A tutti, nessuno escluso. Proprio questo è lo stile di Dio: vicinanza, compassione, tenerezza. Prego per te, per favore fallo per me. Che il Signore ti benedica e la Madonna ti custodisca. Fraternamente, Francesco”.
La lettera è scritta a penna, inchiostro nero su carta bianca. Grafia minima, in calce la firma: Francesco. Papa Francesco nei giorni scorsi ha indirizzato questa lettera scritta di suo pugno ad Alessia Nobile, donna transgender di Bari che ha incontrato il Pontefice lo scorso giugno in un’udienza pubblica. La giornata, organizzata da Suor Genevier, aveva fatto incontrare il Papa con il Gruppo Cristiani LBGT+ Nazionale TRANSizioni.
In quell’occasione Alessia aveva donato a Papa Francesco il suo libro, edito da Castelvecchi, “La bambina invisibile”. In quel libro Alessia aveva raccontato la sua storia, la sua infanzia, la voglia di diventare una bambina, di non sentire suo il corpo maschile. E poi del suo percorso di rinascita, fra sofferenze, dolori, gioie, difficoltà e desideri. Il suo percorso, oltre da questo incontro e questa corrispondenza con il Pontefice, era stato già segnato da una personalità religiosa come Don Andrea Gallo, il prete degli ultimi di Genova.
Alessia ha raccontato così a VanityFair il suo incontro con Francesco. “Ho avuto questa occasione di incontrare il Papa e a fine udienza gli ho consegnato il mio libro. Mi sono presentata dicendo: sono una donna transgender, per mettere le mani avanti, qualora lui non mi avesse voluto ricevere. Perché sì, sono diventata anche io una portatrice sana di pregiudizi. Ma il Papa tagliò corto e mi invitò a presentarmi con il mio nome: ma come ti chiami?, mi ha chiesto”.
Alessia colpita dalle parole del Papa ha scelto di inviare una lettera per ringraziarlo per l’accoglienza. L’11 luglio, invece, ha ricevuto una mail dal segretario personale del Papa con la lettera. “Un’emozione grandissima”, spiega Nobile. “Per un bel po’ di tempo, ho voluto tenere questa bellissima cosa per me: solo adesso ho cominciato a parlarne”.
