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Solstizio d’estate: rapporti tra tempo e astronomia all’Abbazia di San Leonardo

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SOLSTIZIO D’ ESTATE: Rapporti tra tempo e astronomia all’Abbazia di  S. Leonardo nel Parco Nazionale del Gargano.(1^ parte)

    Fin dalla più remota antichità l’uomo si orienta grazie ai cosidetti  segni  naturali:  la celebre cometa conduce i re magi a Betlemme, i marinai  stabiliscono la rotta  in base alle costellazioni, gli Incas avevano  nel  Sole un   loro  punto  di  riferimento “inesauribile”.

Molti millenni sono passati da quando l’uomo s’accorse che l’ombra proiettata da un palo verticale (gnomone)indicava una direzione diversa in diversi momentidel giorno: il motodell’ombra,quindi,favorì il primo  modo di misurare il tempo.

Il nostro sistema solare è composto da una stella, il Sole e dall’insieme dei pianeti e comete che vi gravitano intorno.I pianeti si concentrano intorno al sole in undisco di circa 6 miliardi di kmdiraggio,una distanza che la luce percorre in meno di 6 ore. La distanza media della Terra dal Sole è stata misurata in 149,6 milioni di km ed è assunta come unità di misura (Unità Astronomica), tale distanza la luce la percorre in 8 minuti circa.

L’osservatorio astronomico più antico che si conoscaStonehnge (Gran Bretagna) è uno dei monumenti più misteriosi del mondo: gli antichi si servivano dellepietreverticali, disposte a circolo,per prevedere i movimenti del sole e della luna in relazione alla terra (equinozi,solstizi,eclissi). Altri monumenti noti sono edifici veri e propri: i Nuraghi in Sardegna, la Torre dei  Venti di  Atene, alcune cattedrali, Castel  del Monte in Puglia, per citarne alcuni.Gli astronomi si sono semprepreoccupati del tempo e della misura.

Il termine “tempo” deriva dal greco tèmno e dal latino temperare,  entrambi significano l’atto  con cui qualcosa è diviso secondo ordine e misura.I babilonesi contavano le ore a partire dal sorgere del sole: una meridiana con ore babilonesi segnavale ore trascorse dopo l’alba, così pure per gli italici del Medio Evo una meridiana con ore italiche segnalava   le ore al sorgere del sole.

Ma  cos’ è  il  tempo?  Passato,  presente,  futuro? Gli astronomi hanno scelto in qualità di epoca fondamentale il mezzogiorno medio di Greenwich del 1° gennaio del 4713 a.C., che è il  mezzogiornomisurato sul meridiano di Greenwich del 1° gennaio di quell’anno. Il  umero di giorni trascorsi da quel   tempo è chiamato numero del giorno giuliano .

Sulla base di queste brevi considerazioni si può   immaginare come e quali rapporti vi sono  e vi sono

stati tra spazio e tempo, costruito e non costruito,luce e buio, giorno e notte. Ecco, dunque, che dal secondo dopoguerrasi affaccia sulla scena una nuova disciplina che appassiona  e suscita interesse sempre maggiore nei cultori: l’ Archeoastronomia.

Sin  dagli inizi  degli anni settanta,uno degli studiosi che ha trattato sulle relazioni tra architettura e astronomia e il prof. Aldo Tavolaro (https://it.wikipedia.org/wiki/Aldo_Tavolaro). Lo studioso, che ho avuto il piacere di invitare a San Leonardo, ha pubblicato scritti e saggi sull’argomento, trattando in modo specifico sui misteri di Stonehnge, sulla piramide di Cheope, su Castel del Monte, sul duomo di Chartre, su S.Leonardo di Siponto, quest’ultimo in”Puglia piana…grande capitana”. Nel saggio su S.Leonardo il prof. Tavolaro evidenzia i rapporti intercorrenti tra fenomeni astronomici  e architettura, tra esoterismo e astronomia, tra segno geometrico e costruito.  Non ultimo associando l’orientamento ad oriente (asse E-O), come vuole la tradizione cristiana, alla simbologia  sole–luce.           

Francesco Sammarco

già Capo Servizio OO.PP. e Patrimonio storico

del Comune di Manfredonia

    *NOTIZIE   STORICHE*

La badia di S.Leonardo funzionava come romitorio e ospedale per i pellegrini sin dal XII sec.: tappa decisiva  anche per gli stessi crociati

che si recavano alla grotta di S.Michele, a Monte S.Angelo.

Nel 1127 fu affidata ai canonici regolari di S.Agostino; nel 1261 passòai Cavalieri Teutonici i quali vi appartarono delle modifiche e amplia- menti. Dalla metà del XV sec. fino all’inizio del XIX la tennero i francescani, successivamente fu abbandonata. nel 1950, dopo essere stata restaurata su interessamento di don Silvestro Mastrobuoni, la chiesa fu riaperta al culto mentre l’attigua fabbrica conventuale rimase in stato di completo abbandono.

Accanto alla chiesa, vi è un complesso di edifici costituito dal convento e dall’ ospedale dove si dava asilo ai pellegrini che si recavano al santuario dell’Arcangelo Michele. Sulla sinistra della chiesa vi è una cisterna con bassorilievi del 1600, qualche anno fa trafugati, uno di essi  raffigurava S.Leonardo.

La chiesa, a 7 km. da Manfredonia, presenta nella facciata principale un semplice portale con lunetta a bassorilievo, 20 archetti divisi da lesene in serie di 4, due monofore: una circolare con al  centro una  stella a 10

punte, in pietra scolpita (un piccolo rosone) , e l’altra quadrata disposta a rombo, in asse con la navata centrale.

Nella facciata laterale, anch’essa impostata con 16 archetti e 6 lesene, vi è un sontuoso portale, adorno di sculture e bassorilievi finemente lavorati. Il pròtiro impostato su due grifi con artigli anteriori e zampe posteriori da felino è sostenuto da colonne poggianti su leoni.

Altre 2 colonne più piccole, con capitelli figurati ad altorilievo e stipiti a mò di ricamo, sorreggono la lunetta sull’ingresso su cui domina,tra due angeli adoranti, il Cristo benedicente con la Parola nella mano sinistra. Appena sotto il pròtiro, nella parte vuota, era collocata fino al XIX sec., un’immagine ad alto rilievo della Vergine col Bambino, tra i due santi protettori dei crociati: S. Giacomo e S. Leonardo di Limoges. Molto interessante risulta inoltre la lettura simbolica delle altre immagini scolpite nel portale e capaci di evocare tutto il misticismo medioevale. L’esecuzione dei bellissimi ricami, capitelli, altorilievi e temi impressi sul portale e sulle facciate della chiesa è da attribuire agli artigiani locali. Dalla copertura in pietra emergono le due cupole ottago- nali della chiesa e un camino a torretta che s’innalza sulla cappa dell’antica cucina del convento. L’interno è a tre navate su pilastri, con la navata maggiore divisa in tre campate. In corrispondenza della navata destra, si notano archi di stile romanico che sostengono un coro, quasi un matroneo. L’area presbiterale è caratterizzata da tre absidi, quello centrale più grande degli altri due, che all’esterno presentano motivi decora- tivico munialle altre facciate.          L’interno, presenta un altare centrale (consacrato nel 1951 dal Vescovo di Lucera), tracce di affreschi risalenti al secolo XIII ed alcune sculture.

Interessantissimo è il gran crocifisso in legno del XII secolo che, restaurato, è stato   collocato   nella   Cattedrale   di Manfredonia. Orientata   sull’asse  Est- Ovest,  ad orientem   come  vuole   la

tradizione cristiana, diviene semplice affiancare alla simbologia sole-luce gli elementi luce ascensione: “nella tradi- zione medioevale il Cristo è constantemente associato al sole e chiamato sol salutis, sol invictus, e ancora sol occasum nesciens… il sole levante ha grande potenza benefica, vince la notte e le tenebre…  al simbolismo del sole è strettamente connesso quello della corona  di raggi o corona solare”  che viene rappresentata nella volta a  botte della navata centrale con un piccolo rosone che scandisce at- travervo i suoi undici “petali”, il 21 giugno di ogni anno da circa 10 secoli, l’ingresso del sole nel Cancro; né più né meno come l’obelisco sul selciato di Piazza S. Pietro a Roma, come il rosone della cattedrale di Chartres, nella Francia set tentrionale; e,infine, come l’archi- tettura del Castel del Monte, la cui realizzazione, affermano alcuni studiosi, sia stata dettata addirittura dalla meccanica solare: il sole pro- tagonista assolu- to, col suo gioco sapiente di luci ed ombre, le propor- zioni del castello. Il momento più suggestivo a San Leonardo è allorquando, dalle 12 alle 12.15 circa ora solare (13-13.15 ora legale), il raggio di sole evidenzia l’intersezione tra l’asse del portale laterale e la congiungente i due pilastri che dividono la navata  centrale  da quella laterale, disequando in senso orario, sul pavimento della chiesa, una corona luminosa: una rosa di luce ad undici petali, il 21 giugno di  ogni anno, da circa mille anni.

Attualmente il grave problema che af- fligge il monumento, oltre allo stato di dagrado e abbandono della parte conventuale, è la proprietà:esso appar- tiene, infatti, in parte alla Curia Arci- vescovile di Manfredonia, in parte agli Ospedali Riuniti di Foggia e in parte, con attigui terreni, a privati. La risolu- zione potrebbe essere:donazione da parte degli Ospedali Riuniti alla Curia o Comune di Manfredonia ed espro- prio della rimanente parte di proprietà privata per avviare una seria politica di restauro e valorizzazione del monu- mento. A tale prosito, la Regione Pu- glia avviò nel 1984 un progetto di valorizzazione turistico-ambientale di Siponto da finanziare con la L.N.n°64/86: non se ne fece più nulla.

Oggi ci sono altre fonti di finanziamento (Giubileo 2000, Patti Territoriali, UE, ecc.) bisogna attivarsi e perseguirle.

arch. F. SAMMARCO

ABBAZIA  DI   S. LEONARDO

   21 Giugno, SOLSTIZIO D’ ESTATE: Rapporti tra tempo e architettura,tempo e astronomia.

Manfredonia, CENTRO Giovanile ARV

Incontro dal tema:

“ Abbazia di San Leonardo di Siponto: simbolismo e astronomia

nella spiritualità dell’arte romanica “

Relatore, arch. Francesco Sammarco.

Durata:  40-50’ (e  oltre)

Periodo: mese di gennaio – data: ultima decade (venerdì 19 ?)

 

PRESENTAZIONE

Breve  inquadramento del periodo storico, dal punto di vista sociale e culturale, nel clima di forte spiritualità che interessò l’Italia (rif. Monte S. Angelo), e l’Europa in generale (rif. Santiago di Compostela), intorno all’anno mille e, successivamente con le crociate. Particolare riferimento alla pratica devozionale del pellegrinaggio e i  principali itinerari, con particolare riferimento alla Via Sacra Logobardorum.

            L’insegnamento della “Parola” attraverso la lettura e l’interpretazione del linguaggio artistico nell’Abbazia di S. Leonardo.

            Inoltre, rapporto tra linguaggio artistico e riferimenti  di astronomia  nell’ architettura della chiesa (romanico).

            Manfredonia, 18/11/2000

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