RSA di San Nicandro Garganico e Troia: la Corte Costituzionale apre la strada al riconoscimento della legittimità della legge regionale

RSA di San Nicandro Garganico e Troia: la Corte Costituzionale apre la strada al riconoscimento della legittimità della legge regionale
Napoleone Cera: “Una conferma importante: il ritorno alla gestione pubblica delle strutture sanitarie è legittimo. Attendiamo con fiducia la pronuncia anche sul nostro intervento legislativo.”
FOGGIA – La sentenza n. 57/2025 della Corte Costituzionale rappresenta un segnale chiaro e positivo per tutte le battaglie volte al rafforzamento della sanità pubblica in Puglia. La Corte ha infatti dichiarato costituzionalmente legittima la legge regionale che ha ripristinato la gestione pubblica del presidio ospedaliero di Ceglie Messapica, rigettando le censure avanzate dal Governo, ad eccezione della parte relativa al mancato ricorso al concorso pubblico per l’assunzione del personale.
Una situazione analoga riguarda le RSA di San Nicandro Garganico e Troia, oggetto della legge da me proposta e approvata dal Consiglio regionale, attualmente impugnata dal Consiglio dei Ministri. La decisione della Consulta rafforza le nostre posizioni e conferma che il ritorno alla gestione pubblica è non solo possibile, ma doveroso, soprattutto quando si tratta di strutture che erogano prestazioni rientranti nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) e che, quindi, rappresentano una spesa obbligatoria per lo Stato.
“La Corte ha ribadito un principio che abbiamo sempre sostenuto: riportare sotto il controllo pubblico strutture sanitarie strategiche, come le RSA, è un atto di giustizia, di responsabilità e di coerenza con la programmazione sanitaria. La nostra legge risponde a un’esigenza concreta e a un diritto fondamentale dei cittadini: quello di ricevere cure di qualità in un sistema trasparente e pubblico” – dichiara il Consigliere regionale Napoleone Cera.
In attesa che la Corte Costituzionale si esprima anche sul ricorso relativo alle RSA di San Nicandro Garganico e Troia, questa pronuncia rappresenta una vittoria culturale e politica: conferma che le scelte fatte vanno nella giusta direzione e che la sanità pubblica può e deve tornare a essere un presidio di legalità, efficienza e tutela dei più fragili.
“Andremo avanti con determinazione. Il nostro unico obiettivo è restituire dignità a chi lavora nelle RSA e garantire servizi migliori a chi ne ha bisogno. Con questa legge abbiamo alzato l’asticella dei diritti, e non permetteremo a nessuno di riportarla indietro.”