Ricorso dello Stato contro la Legge Regionale su candidatura sindaci: la Regione non resisterà in Corte Costituzionale

RICORSO DELLO STATO CONTRO LEGGE REGIONALE SU CANDIDATURA SINDACI AL CONSIGLIO REGIONALE: LA REGIONE NON RESISTERÀ IN CORTE COSTITUZIONALE
La giunta regionale ha approvato oggi una delibera con la quale si sostiene che non sussistano ragioni per resistere dinanzi alla Corte costituzionale all’impugnazione dell’art. 219 della L.R. n. 42/2024.
La norma è quella che richiede ai sindaci che intendano candidarsi alle prossime elezioni regionali di decidere ben 180 giorni prima della scadenza della legislatura.
Il Consiglio regionale con l’ultima legge di bilancio ha infatti riformato il vecchio comma 2 dell’articolo 6 della legge elettorale che, invece, prevedeva che i sindaci interessati a candidarsi avrebbero dovuto dimettersi “non oltre il giorno fissato per la presentazione delle candidature”.
La disamina tecnica dell’Avvocatura e l’istruttoria condotta dagli Uffici competenti hanno evidenziato l’irragionevolezza della norma introdotta dal Consiglio regionale che limita in maniera sproporzionata il diritto di elettorato passivo di cui all’art. 51 Cost., con non secondarie ripercussioni sulla stabilità e sulla durata del governo dei territori locali.
La norma sottoposta al vaglio della Corte è stata fortemente avversata dai sindaci pugliesi e dall’Anci proprio perché in contrasto con il principio costituzionale di piena libertà di accesso agli uffici pubblici e alle cariche elettive in condizioni di eguaglianza.
In tale contesto, la giunta regionale oggi ha approvato la delibera.