Raffaele Piemontese, a Monte Sant’Angelo serve una risposta dura dello Stato per cacciare i mafiosi
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“Ieri sera ero insieme a migliaia di cittadini che, a Monte Sant’Angelo, hanno marciato per ribadire che la città è delle persone per bene. Dopo poche ore, i criminali hanno avuto la sfacciataggine di incendiare le porte della casa comunale, simbolicamente le porte della casa di ciascun cittadino.
È un’azione intollerabile che non può rimanere senza una dura risposta proporzionata da parte dello Stato.
Ho fatto e garantisco che continuerò a fare la mia parte, nelle funzioni istituzionali e politiche che ho la responsabilità di ricoprire. Chiedo che questa urgenza sia avvertita a ogni livello.
A Monte Sant’Angelo si sta combattendo una guerra per l’affermazione della legge e della civiltà. Dobbiamo fare ogni sforzo perché sia diffusa ovunque, in ogni contesto pubblico e privato, la consapevolezza dell’importanza della posta in palio.
Il Ministero dell’Interno valuti la possibilità di rendere maggiormente visibile e capillare la presenza delle forze dell’ordine nella città, aldilà dell’importantissimo dispiegamento dei corpi speciali dislocati nei mesi scorsi.
Se proprio non si riesce con la tempestività necessaria ad arrestare i criminali, io penso potrebbero essere utilizzate ed estese le misuredi prevenzionepreviste nel Codice Antimafia, al fine di allontanareanche fisicamente persone abituate ad avere atteggiamenti intimidatori.
Dobbiamo cacciare i mafiosi da una città da secoli eletta a caposaldo delle religioni, custode di cultura e delle bellezze UNESCO, spazio per una comunità che, come ha dimostrato in massa ieri sera,pretende una convivenza serena e civile”.