RICORDO quel giorno, ero attorniato da mille gabbiani ed io – in mezzo a loro – seduto leggevo il giornale. Apprendo la notizia: Aldo Moro è stato rapito.
In quegli anni a Manfredonia la ‘Democrazia Cristiana’ occupava la zona popolare e più alta della città. Giovanissimo, sentivo parlare di un uomo di grande spicco ed umanità come Moro, signore dai gesti educati e dal carattere buono.
Ricordo veniva spesso a Manfredonia – grande statista e cultore ,amante del popolo .Arrivava in piazza di sera, anche se a volte la mattina visitava qualche scolaresca, un anno toccò a “San Francesco da Paola – l’Istituto Paritario delle suore” – e al “Liceo Classico” poi intitolato proprio a lui.
Per Aldo Moro svolgere un comizio era stare tra la gente rappresentava la sua stessa vita, con la sua personalità che spiccava tra i politici dell’epoca. A Manfredonia era sempre appoggiato dall’avvocato Berardino Tizzani, credo , Consigliere Provinciale, comunque è stato un uomo che aiutava il popolo.
D.C. Penso che siano gli uomini giusti che fanno il giusto su questa terra; oggi siamo invece attorniati da grandi dilettanti, in ogni campo, e di loro non ho ricordo in nessuna maniera ne avrò.
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Si me lo ricordo ancora quella 850 Fiat, quando invocava il nome dello statista Moro, lanciando i bigliettini con la sua foto. Ora non c’è più il suo sguardo ampio sul futuro. Moro voleva stravolgere la politica marcia, ma il tempo gli ha lasciato solo un ricordo: come l’ora dell’oggi che è fatta di cero.
Di Claudio Castriotta