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Provincia di Foggia: sette consiglieri sfiduciano e chiedono le dimissioni del presidente Nobiletti

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Provincia di Foggia: sette consiglieri sfiduciano e chiedono le dimissioni del presidente Nobiletti

“La crisi alla Provincia di Foggia si apre formalmente e punta a frenare una deriva che ha ripercussioni reali sulla gestione dell’ente e sui servizi ai cittadini”. È questo il messaggio che arriva dal gruppo di consiglieri provinciali, di diverse appartenenze politiche, che ha deciso di presentare una mozione di sfiducia nei confronti del presidente Giuseppe Nobiletti.

I sette consiglieri provinciali – Emilio Di Pumpo, Leonardo Cavalieri, Anna Rita Palmieri, Giuseppe Mangiacotti, Pasquale Ciruolo, Tonio De Maio e Giosuè Del Vecchio – hanno firmato il documento ufficiale con cui si chiede un cambio alla guida della Provincia di Foggia.

La decisione arriva dopo mesi di tensioni e di una gestione definita “chiusa e verticistica”, con scelte amministrative che – secondo i firmatari – non sono state condivise con i consiglieri provinciali e con i territori. “Una situazione che ha minato la fiducia e la stabilità istituzionale, con il rischio di rallentare interventi cruciali per le infrastrutture, la viabilità e i servizi provinciali”.

“Non si può governare un ente complesso come la Provincia senza ascoltare chi rappresenta i territori”, affermano i consiglieri. “Abbiamo provato a collaborare, ma ci siamo trovati di fronte a un muro. Ora è arrivato il momento di voltare pagina per il bene della comunità”.

Tra le criticità segnalate, la mancanza di condivisione delle scelte amministrative con la maggioranza che ha sostenuto l’elezione di Nobiletti; l’assenza di trasparenza e dialogo con il Consiglio Provinciale e con i Comuni; un metodo di governo accentrato, che ha creato fratture e instabilità politica.

La sfiducia non arriva da un solo gruppo politico, ma da forze diverse, a dimostrazione di un malessere diffuso. “Non si tratta di beghe di partito, ma di garantire un governo efficace alla Provincia i cui organi, ricordiamolo, sono espressioni dei sindaci e dei consiglieri comunali di tutti i Comuni, non del voto diretto dei cittadini: cosa che comporta una maggiore responsabilità politica nel dare conto delle scelte e degli indirizzi con altri amministratori.  Quando un presidente perde la fiducia di chi lo ha eletto, deve prenderne atto”, sottolineano i consiglieri.

Ora la palla passa al Consiglio Provinciale, che dovrà discutere la mozione. Se approvata, si aprirà la strada per un cambio di guida. “L’obiettivo – concludono i firmatari – è ricostruire un clima di collaborazione e garantire un’amministrazione che risponda davvero ai bisogni dei cittadini”.

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