Economia

Pochi lavoratori, molti pensionati: verso un buco Inps spaventoso

[esi adrotate group="1" cache="public" ttl="0"]

Pochi lavoratori, molti pensionati e sussidi: verso un buco Inps spaventoso

L’invecchiamento della popolazione e il calo demografico graveranno sul bilancio dell’Inps, la cui situazione patrimoniale girerà nel corso di 10 anni in passivo, passando da +23 miliardi nel 2023 a -45 miliardi nel 2032, con risultati di esercizio negativi che peggiorano nel decennio da -3 miliardi a -20 miliardi. È quanto sottolinea il Civ, il Consiglio di indirizzo e vigilanza dell’istituto, ascoltato in audizione alla commissione di controllo sugli enti previdenziali.

Perchè succede questo?

Tutto è frutto della “combinazione di due tendenze, l’aumento della longevità e la bassa fecondità, che provocano la cosiddetta inversione nella piramide delle età. Il saldo positivo dei flussi migratori non è sufficiente a bilanciare il saldo negativo della dinamica naturale. Il tendenziale calo demografico già ora determina uno squilibrio notevole fra le coorti interessate o prossime al pensionamento, e quelle in ingresso nel mercato del lavoro, con una contrazione tendenzialmente crescente della popolazione attiva”.

 “Uno degli aspetti di maggiore preoccupazione per gli equilibri futuri del sistema previdenziale è rappresentato dalla crescita del numero dei pensionati in rapporto ai lavoratori attivi, in particolare per l’effetto combinato delle previsioni di decrescita demografica, in gran parte connessa al fenomeno della denatalità, e l’aumento della speranza di vita, che complessivamente porta a un tendenziale invecchiamento della popolazione”.

Ci sarà incertezza nelle future pensioni?

“Il rischio di una diffusa inadeguatezza dei futuri trattamenti pensionistici potrà dipendere dalla discontinuità nel lavoro e quindi nella contribuzione, dai bassi livelli di reddito, dall’irregolarità nei rapporti di lavoro”.

[esi adrotate group="1" cache="public" ttl="0"]