Overtourism in Puglia: Tra Massificazione e Autenticità

La Puglia è una delle regioni italiane a maggior vocazione turistica, grazie ai suoi tanti chilometri di costa e alle sue attrattive paesaggistiche e culturali. Negli ultimi anni, però, gli afflussi turistici hanno subito un incremento esponenziale, portando sempre più ad una massificazione dell’esperienza e all’aumentare di tutta una serie di problematiche, riconducibili ormai al triste e ben noto fenomeno dell’overtourism, che rischia di distruggere le attrattive stesse della regione, soprattutto se esposta continuamente alla migrazione dall’autenticità alla mercificazione.
Da un lato l’overtourism «viene costantemente alimentato dalla stessa industria turistica e dalle attività locali», come spiega Mirko Carnevale, giornalista di viaggio e fondatore di Oltre la Linea di Confine, che da oltre dieci anni sostiene un approccio al viaggio lento ed eticamente sostenibile, perché «sembra purtroppo ormai naturale che dove c’è turismo ci debbano essere tutta una serie di attività pronte a soddisfarlo, ma del tutto snaturate dal loro vero rapporto con l’artigianato, la cultura e la tradizione del posto». E quindi «il prodotto per il turista, dall’esperienza gastronomica all’immancabile souvenir, tende ad essere appiattito su un livello di qualità molto basso».
Infatti, l’afflusso massiccio di visitatori ha negli anni portato ad una standardizzazione delle esperienze turistiche. Le belle spiagge pugliesi sono state trasformate in luoghi di divertimento sfrenato, con eventi e feste che talvolta snaturano l’ambiente circostante. Nei centri storici e nei borghi marinari, l’autenticità locale è minacciata dalla proliferazione di negozi di souvenir prodotti in serie e ristoranti che offrono menù standardizzati per soddisfare una domanda turistica poco informata e sempre più omologata.
Perché in fondo il turista è merce, una informe massa di consumatori. Dall’altro lato, «è proprio il nostro modo di concepire il turismo, di vivere l’esperienza del viaggio e della vacanza, ad essere probabilmente sbagliata alla radice». I turisti di oggi sembrano accontentarsi sempre più della superficialità proposta da social media ed influencer. Questo fenomeno non solo impoverisce l’identità culturale locale, ma contribuisce anche a un appiattimento delle esperienze offerte, rendendole simili a quelle di molte altre destinazioni turistiche globalizzate.
Molte località pugliesi sono diventate simboli di questo sovraffollamento. Durante l’alta stagione, queste città sono spesso congestionate da turisti, rendendo difficile sia per i visitatori che per i residenti godere appieno delle loro bellezze. La pressione esercitata dal turismo di massa ha portato a un aumento dei prezzi degli immobili e l’incremento delle attività commerciali orientate esclusivamente al turismo ha spesso sacrificato le tradizioni e le peculiarità locali a favore di offerte teatralizzate, più redditizie ma meno autentiche.
Nonostante queste sfide, alcune aree della Puglia, in particolare nel nord della regione, hanno saputo mantenersi ai margini del boom che ha colpito diverse località più a sud, valorizzando bellezze naturali meno conosciute e una costa ancora non troppo inflazionata. Questa parte della Puglia sembra aver volutamente scelto di non seguire modelli di sviluppo turistico basati sul lusso artificiale, ma di puntare su un approccio più semplice e sostenibile.
Tutto questo si inserisce in un contesto in cui il mondo intero è sempre più chiamato a preservare le proprie culture, la propria ricchezza culturale, sapendo farla dialogare pacificamente con le altre, incentivando la scoperta della diversità, premiando la qualità e attraverso la promozione di un turismo che rispetti le tradizioni locali e l’ambiente.
L’intero Sud Italia è una delle aree più esposte a questi cambiamenti. L’overtourism rappresenta una sfida complessa per la Puglia, minacciando di erodere l’essenza stessa che rende la regione così affascinante. Tuttavia, attraverso strategie mirate che enfatizzano l’autenticità, la sostenibilità e il coinvolgimento delle comunità locali, è possibile offrire ai visitatori esperienze genuine e, al contempo, proteggere il ricco patrimonio culturale e naturale della regione. La chiave risiede in un equilibrio attento tra sviluppo turistico e conservazione, garantendo che la Puglia rimanga una destinazione unica e autentica per le generazioni future.