Omicidio Perillo, ventitré anni ed 8 mesi di reclusione all’omicida

Ventritre anni e 8 mesi di reclusione, di cui tre in Rems, in residenza per l’esecuzione delle misure di prevenzione. E’ quanto deciso dai giudici della Corte d’Assise di Foggia per Francesco D’Angelo reo confesso dell’omicidio della ex fidanzata Roberta Perillo uccisa nl’11 luglio del 2019 a San Severo.

Omicidio Perillo, ventitré anni ed 8 mesi di reclusione all’omicida

La sentenza è stata emessa dopo quattro ore di camera di consiglio al termine della quale il collegio dei giudici ha ritenuto D’Angelo colpevole di omicidio volontario. I giudici hanno riconosciuto all’imputato la semi-infermità mentale. Alla lettura del dispositivo, erano presenti i genitori di Roberta mentre l’imputato non ha mai assistito al processo, iniziato nel settembre del 2020, neanche da remoto.

Il pubblico ministero Rosa Pensa, nella sua requisitoria, aveva chiesto per D’Angelo una pena a 21 anni di reclusione, riconoscendo all’imputato il vizio parziale di mente ma non le attenuanti generiche. Un processo basato soprattutto sulle perizie sull’imputato. Quella del noto psicologo e criminologo Alessandro Meluzzi, nominato dai famigliari della vittima secondo cui D’Angelo al momento dell’omicidio era capace di intendere e volere. Quella di Angelo Righetti, consulente della difesa secondo cui D’Angelo era incapace di intendere e di volere e quella del consulente della procura, accolta poi dai giudici della Corte d’Assise, del professor Roberto Catanesi che aveva riconosciuto all’imputato un parziale vizio di mente. Roberta Perillo, 32 anni, fu strangolata dall’ex fidanzato nella sua abitazione in via Rodi, un secondo piano di una palazzina. Il corpo esamine della donna fu trovato nella vasca da bagno.

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