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“Non avere paura perché Casa Sollievo è opera della Provvidenza e durerà per secoli”

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“Non avere paura perché Casa Sollievo è opera della Provvidenza e durerà per secoli”

La Santa Messa nella “Giornata per il sollievo della sofferenza” celebrata da Padre Franco Moscone 


Ogni anno, il 21 settembre, viene celebrata, in seno al solenne novenario dedicato a San Pio da Pietrelcina, la “Giornata per il sollievo della sofferenza”.

Nella Celebrazione Eucaristica presieduta in questa occasione dal presidente dell’Opera di San Pio, padre Franco Moscone, viene rivolta una preghiera speciale per i malati perché siano consolati nella preghiera e confortati nell’assistenza, per il personale sanitario dell’Ospedale, perché viva la partecipazione alla vita dell’Opera di San Pio come una missione nel progetto di sollievo della sofferenza umana voluto dal Santo Fondatore e per i tanti benefattori dell’Opera che non fanno mai mancare il loro sostegno e la loro carità.

«Il pensiero che vorrei rivolgere agli amici e collaboratori di Casa Sollievo della Sofferenza dal direttore generale all’ultimo assunto – ha affermato l’arcivescovo nel corso della sua omelia – è lo stesso che Padre Pio rivolse a Emilia, moglie del dottor Guglielmo Sanguinetti, impaurita per le sorti che potevano accadere a suo marito che in quegli anni per Casa Sollievo era una figura fondamentale. “Non avere paura” le disse “perché quest’opera è della Provvidenza, è il Signore che la tira su con le sue stesse mani e durerà per secoli”. Tutti noi che in forma diversa operiamo in Casa Sollievo della Sofferenza abbiamo sempre bisogno di tornare a questa certezza che quella del suo Fondatore, di colui che l’ha voluta, pensata e che ha offerto il suo sangue. Ogni giorno in ospedale non dimentichiamo mai di fare la nostra parte, ma con la certezza che colui che opera per primo in essa è il Signore Crocifisso e Risorto. Casa Sollievo è opera a servizio della sofferenza e Padre Pio l’ha voluta perché fosse un luogo in cui la sofferenza venisse ridotta ai minimi termini».

Un pensiero speciale Padre Franco lo ha poi rivolto alla carità, quella fattiva e operosa che Padre Pio nominava spesso nei suoi discorsi: «Casa Sollievo della Sofferenza è ancora oggi il segno del cuore caritatevole di Padre Pio da Pietrelcina – ha infatti affermato – è per questo che ha voluto che fosse fisicamente costruita più in alto del Santuario come segno dell’altezza della carità. Ma la carità è alta nella misura in cui si abbassa e si fa carne, si fa concretezza, si fa gesto, dono e offerta. La carità soffre con chi soffre e muore con chi muore».

La data scelta per questa Giornata non è casuale: il 21 settembre, infatti, la Chiesa ricorda San Matteo, apostolo ed evangelista ed è proprio nel Vangelo odierno (Mt 9,9-13) che lo stesso Matteo racconta la sua chiamata da parte di Gesù, che lo cura. «Nel testo di San Matteo – ha continuato l’arcivescovo – c’è il verbo che ci riguarda dal punto di vista medico e professionale ed è il verbo “guarire”. Gesù attribuisce a sé stesso l’immagine di medico e ci ricorda al tempo stesso che tutti noi siamo pazienti, bisognosi di cure non solo nel corpo, ma soprattutto in anima e spirito. E lo spirito per essere curato ha bisogno della preghiera, l’unica cura che conta e ad aiutarci in tutto questo Padre Pio ha messo accanto a noi i Gruppi di Preghiera, da lui voluti».

«Non abbiamo paura – ha concluso –, l’Opera di Padre Pio è stata fondata e voluta e cresce perché ha come soggetto il Signore. Diamoci coraggio perché la carità non fa altro che dare vita e dare vita in abbondanza e con una preghiera pura e accorata raggiungiamo ogni cuore e l’umanità intera». 

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