Motopeschereccio sipontino ancora fermo in Croazia, figlio: “Inaccettabile”

Sono il figlio del comandante del barca fermata martedì scorso nelle acque della Croazia. A distanza di 7 giorni, il mezzo è ancora in un porto della Croazia a causa della rottura del motore. E’ inaccettabile quello che sta avvenendo. A nessuno sembra interessargli nulla di questa situazione.

A nessuno sembra interessare nulla di noi. Se si fosse trattato di un barcone con stranieri probabilmente avrebbero mandato presto dei soccorsi e si sarebbero mosse tutte le autorità competenti. E’ assurdo che, nonostante il pagamento di un verbale di 12.500 euro causato dallo sconfinamento in zona vietata per l’avaria di un motore, oggi i miei familiari non sono ancora ritornati.

C’è un altra imbarcazione che da sabato poteva raggiungere mio padre in Croazia e si sta perdendo tempo prezioso a causa di un’autorizzazione”.

 

Gianfranco Fiore, figlio del comandante della “Ezio”, fermato nel pomeriggio del 29 maggio scorso a 13 miglia circa dalle coste croate, con un’avaria al motore.

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