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Messaggio di S. Ecc. Mons. Giorgio Ferretti alla città di Foggia

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Messaggio di S. Ecc. Mons. Giorgio Ferretti alla città di Foggia

Solennità dell’Iconavetere, 21 marzo 2025

Foggia siamo noi, care sorelle e fratelli! Foggia non sono altri, siamo noi. Noi qui riuniti. Ringrazio tutti per la presenza, Il signor prefetto, la signora sindaca, le autorità, i sacerdoti, tutti voi. Foggia siamo noi, e ne siamo la parte migliore.

Noi siamo quelli che possono decidere di amare la natura di questa bella terra dove il Signore ci ha posto. Amare il grano che cresce, i frutti della terra; amare sorella acqua “molto utile, umile, preziosa e pura” che da vita (Cfr. Cantico dei Cantici). Oppure possiamo decidere di sporcare e umiliare la terra con i rifiuti gettati lungo le strade e non fare niente di fronte alla criminalità delle eco-mafie e lo sfruttamento del caporalato. Fratelli, questa terra e la sua agricoltura hanno sete di acqua e di giustizia,non possiamo più aspettare: è giunto il momento di fare qualcosa di serio, concreto, strutturale, e di farlo insieme, in fretta.

Foggia siamo noi. Possiamo vivere onestamente, seguendo le leggi dello stato, costruendo legalità, vivendo in modo “giusto”, come Giuseppe sposo di Maria. Oppure accettare la logica che il più furbo avrà la meglio. Possiamo essere prepotenti, arroganti, fino a uccidere negli incidenti stradali, fino a gettare oggetti contro la polizia municipale, fino ad assistere inerti di fronte a chi importuna gli anziani soli.

Foggia siamo noi. Possiamo vivere soli, persi nel nostro “io”. Sempre gridando contro tutti: “Io, io,io…”, “Mio, mio, mio…”. Accecati dall’individualismo, dal sospetto e dal rancore verso tutti, oppure possiamo metterci insieme, costruire un “Noi”, forte, inclusivo, gentile, operativo.

Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Cleofa e Maria di Magdala. Con loro Giovanni il giovane discepolo amato (Gv 19, 25-27).

Amici, questa città si è unita sotto le croci dei giovani tifosi morti a Potenza. Ai funerali di Samuele, Gaetano, Michele e Samuel c’eravamo tutti, eravamo migliaia. Abbiamo pregato e ci siamo uniti nel dolore. Lo abbiamo fatto nel segno della pace e dell’unità.

Sorelle e fratelli, se vogliamo stare presso le croci di questo mondo, dobbiamo starci assieme. I mali di questa terra, ma anche la guerra, le discordie, le mafie, l’inaccoglienza, richiedono una risposta unitaria e coesa, una nuova alleanza tra tutti noi. Uniamoci presso le croci di tanti. Uniamoci alla Madre del Signore, da noi tanto venerata e nostra patrona. Lei ci sosterrà e accompagnerà se saremo uniti, alleati contro il male.

Noi, uniti, siamo la Foggia più bella, che spera nel Signore, che da lui riceve e diffonde speranza. E per l’intercessione della Sua Madre Santissima, ci benedica il Signore. Benedica le nostre famiglie, i giovani, i soli, gli anziani, i malati, i più poveri e benedica tutti i nostri sforzi di costruire una terra più bella e umana. Amen

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