Politica Manfredonia

Manfredonia, scarichi nel Candelaro: Marasco chiede incontro urgente

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Manfredonia, scarichi nel Candelaro: Marasco chiede incontro urgente

AL SINDACO DEL COMUNE DI MANFREDONIA

ALL’ASSESSORE ALL’AMBIENTE CITTA’ MANFREDONIA

ALLA COMMISSIONE URBANISTICA AMBIENTE TERRITORIO

Tramite pec o protocollo COMUNE – Piazza del Popolo

OGGETTO: CONTRATTO DI FIUME (o torrente) PER IL CANDELARO

IL sottoscritto Giuseppe Marasco Consigliere Comunale e Vice Presidente Commissione Urbanistica Ambiente e Territorio nonché Comandante degli Ispettori Ambientali Territoriali del Corpo CIVILIS, con la presente a tutela delle acque del torrente Candelaro e della foce in Siponto Lido che sfocia nel Golfo di Manfredonia, chiede che venga fatto un incontro in aula Consiliare con urgenza data e ora da destinare al più presto di tutti i Sindaci dei Comuni che il proprio depuratore Comunale scarica le acque nei torrenti Triolo, Salsola e Celone che tutti e tre confluiscono nel CANDELARO e tutti gli altri Comuni che scaricano direttamente nel Candelaro, affinché in sinergia ed impegno di tutti si riesce a migliorare le acque del torrente e di conseguenza avere un mare più pulito, più sano e più balneare nel nostro Golfo, con un contratto di fiume (o torrente) finanziato come ad esempio : Bollettino Ufficiale della Regione Puglia – n. 104 del 10-8-2021 52659 -DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 7 luglio 2021 n. 1094 Approvazione dello schema di Accordo di Programma Regionale “Contratto di Fiume del Canale Reale”, ai sensi dell’art 12, comma 8 della L.R. 16 novembre 2001 n. 28, nonché dell’art. 34 del D. Lgs. 267/2000. Finanziato.

Il Contratto di Fiume è un accordo tra soggetti che hanno responsabilità nella gestione e nell’uso delle acque, nella pianificazione del territorio e nella tutela dell’ambiente. Si tratta di uno “strumento volontario di programmazione strategica e negoziata che persegue la tutela, la corretta gestione delle risorse idriche e la valorizzazione dei territori fluviali unitamente alla salvaguardia dal rischio idraulico, contribuendo allo sviluppo locale”. Il Contratto di Fiume contribuisce a raggiungere gli obiettivi delle Direttive Europee sulle Acque (2000/60/CE) e sulle Alluvioni (2007/60/CE) supportando e promuovendo politiche e iniziative volte a consolidare comunità fluviali resilienti, riparando e mitigando, almeno in parte, le pressioni dovute a decenni di urbanizzazione sregolata. Da molto tempo i corsi d’acqua lombardi e, in particolare, quelli che attraversano l’area metropolitana milanese si trovano in situazioni critiche: inquinamento, crescente urbanizzazione e artificializzazione delle sponde sono solo alcune delle cause di degrado dell’ambiente fluviale e della scarsa qualità delle acque. Sono territori, pertanto, fragili e sempre più vulnerabili agli eventi meteo estremi determinati dal cambiamento climatico; fiumi e territori fortemente modificati che hanno perso buona parte della loro naturale capacità di risposta alle pressioni. Quali entità sottoscrivono un contratto di fiume? Comuni; Provincie e altri enti sovralocali, come gli enti regionali; Gestori e ATO (Ambiti territoriali Ottimali); Consorzi; Parchi Regionali e PLIS (parchi locali di interesse sovracomunale); Associazioni (le vediamo soprattutto nel CdF Lambro); Privati e imprese (sono ancora molto rari).

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