Manfredonia riscopre Giacometta Beccarini

MANFREDONIA RISCOPRE GIACOMETTA BECCARINI: UN CONVEGNO TRA STORIA, CULTURA E RIFLESSIONE SULLA DONNA DI IERI E DI OGGI
Un’aula gremita, un silenzio attento. Il convegno “Giacometta Beccarini – In nome di una donna”, organizzato dall’Assessora al Welfare e Cultura della Città di Manfredonia, Maria Teresa Valente, in occasione della Giornata Internazionale della Donna, ha portato sul palco una storia lontana nel tempo, ma sorprendentemente attuale.
Nella cornice dell’Auditorium Cristanziano Serricchio, cittadine e cittadini, studentesse e studenti dell’Istituto Alberghiero di Manfredonia e dell’Istituto Toniolo hanno preso parte a un viaggio tra storia, letteratura e diritti, riscoprendo la figura di Giacometta Beccarini, la giovane manfredoniana rapita nel 1620 durante l’incursione turca e divenuta, nel cuore dell’Impero Ottomano, sultana e madre del futuro sovrano.
Ad aprire i lavori è stata l’Assessora Valente, che ha introdotto il tema dell’incontro sottolineando come la storia di Giacometta sia un’opportunità per riflettere sul ruolo delle donne, sulle sfide di ieri e sulle conquiste ancora da raggiungere.
Ad affascinare il pubblico, Stefania Marrone, drammaturga e presidente della Compagnia Bottega degli Apocrifi, autrice di A un piede e mezzo dal muro. Attraverso la lettura di alcuni brani del suo libro, ha dato voce a una Giacometta viva, una bambina che osserva il mondo da una finestra prima che la sua vita cambi per sempre. Le sue parole hanno saputo trasportare la platea dentro la sua storia, rendendola concreta e vibrante.
A seguire, il Sindaco Domenico la Marca ha portato i suoi saluti, ricordando come il ruolo delle donne nella società sia ancora oggi un tema centrale su cui riflettere. Ha sottolineato l’importanza di iniziative come questa, capaci di restituire memoria e consapevolezza, e di come le conquiste delle donne non debbano mai essere date per scontate.
Il giornalista Michele Apollonio ha poi offerto un excursus storico dettagliato, ripercorrendo il contesto dell’incursione turca del 1620 e facendo luce sul mistero legato al ritratto esposto nella stanza del sindaco di Manfredonia, per anni ritenuto l’effigie di Giacometta. Attraverso fonti storiche e documenti, ha mostrato come la memoria si costruisca nel tempo e come sia fondamentale la ricerca per distinguere tra leggenda e realtà.
L’intervento del magistrato Mariangela Martina Carbonelliha aperto una riflessione più ampia sul ruolo delle donne nella storia e nel presente. “Parità non significa dimenticare di essere donna”, ha ricordato, sottolineando come il percorso per il riconoscimento dei diritti femminili non debba tradursi in una perdita dell’identità femminile, ma in una sua affermazione piena. Ha poi evidenziato come solo sessant’anni fa le donne furono ammesse in magistratura, un settore fino ad allora riservato esclusivamente agli uomini, e come la loro presenza nelle istituzioni abbia segnato una svolta fondamentale per l’intera società.
Un convegno che non è stato solo una celebrazione, ma un’occasione molto apprezzata dai presenti per riflettere sulla strada percorsa e su quella ancora da costruire. Perché le storie del passato non smettono mai di parlarci, e sta a noi ascoltarle, comprenderle e farne tesoro per il futuro.