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Manfredonia, “La croce la solitudine i debiti fuori bilancio”

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Manfredonia, “La croce la solitudine i debiti fuori bilancio”

“La Croce, la Solitudine e i Debiti (fuori bilancio)”

Siamo stati accusati di ogni cosa.
Di aver strumentalizzato una giornata sacra come il Venerdì Santo.
Di voler boicottare il Consiglio Comunale.
Di voler fuggire dalle nostre responsabilità.
Ci hanno trattati con la solita ironia da quattro soldi di chi si crede onnipotente e invece è solo terribilmente solo.

Eppure, oggi, la verità si presenta con tutta la sua forza.

La seduta del Consiglio Comunale, quella che noi avevamo chiesto – con rispetto istituzionale e umano – di rinviare, è andata deserta.
Ma non per colpa nostra.
Non per l’assenza della minoranza.
Ma per la fuga della maggioranza, incapace di garantire i numeri necessari, paralizzata davanti alla prospettiva di dover approvare debiti fuori bilancio che, evidentemente, fanno paura. E fanno rumore.

Ci era stato detto che “i conti si faranno in aula”.
Bene. L’aula era vuota. Il conto, lo pagano i cittadini.

Ci siamo sentiti in dovere, nei giorni scorsi, di chiedere un rinvio.
Per rispetto della sacralità del Venerdì Santo, giornata in cui la nostra comunità si raccoglie, si ferma, riflette in silenzio.
E per rispetto dell’istituzione, perché non si può discutere e votare con superficialità atti così delicati come i debiti fuori bilancio, inseriti in extremis all’ordine del giorno.
Abbiamo chiesto di poter approfondire e dare più spazio e risalto a mozioni di una certa rilevanza come la Pace, il riarmo.
E siamo stati attaccati.
Derisi.
Accusati di “opportunismo politico”, come se chiedere trasparenza e attenzione fosse diventato un reato.

E invece eccoci qua. Chi sono gli opportunisti?
Con un Sindaco solo al centro dell’aula.
Solo, perché abbandonato da una parte della sua stessa maggioranza.
Solo, perché i giochi di potere interni sono ormai sfuggiti di mano.
Solo, perché la realtà ha superato anche le migliori narrazioni social.
Solo, perché chi oggi governa non è più in grado di garantire stabilità, coerenza, futuro.

Progetto Popolare diserta. Altri vacillano.

I numeri non ci sono.
La responsabilità? Nemmeno.
E intanto, la città assiste all’ennesimo spettacolo grottesco di un’amministrazione che si sta consumando nelle sue contraddizioni, nelle sue liti interne, nelle sue ambizioni personali.

E allora ci chiediamo: chi ha davvero mancato di rispetto alla città?
Chi ha giocato con le istituzioni?
Chi ha dimostrato disinteresse verso i problemi reali?

La nostra comunità merita ben altro.
Merita un Consiglio Comunale che lavori, discuta, approfondisca.
Merita un Sindaco che sappia guidare e non galleggiare tra le correnti.
Merita un’amministrazione che agisca per il bene collettivo, non per il mantenimento delle poltrone.

Oggi, più che mai, è chiaro:
Le minoranze non sono in vendita.
La crisi è tutta dentro la maggioranza.
E nessun post o conferenza stampa potrà coprire questa verità.

Nel giorno della Passione, la metafora si compie.
Un Sindaco solo, con la sua croce.
Una croce fatta di scelte sbagliate, di promesse mancate, di alleanze fragili.
Una croce che ora pesa. E non poco.

E allora, da cittadini e rappresentanti delle istituzioni, ci chiediamo:
a quando la Resurrezione della nostra città?

Perché a forza di nascondere la polvere sotto il tappeto, oggi siamo davanti a un vero macigno.
E a quel punto, nessuno potrà dirci: “Vergognatevi”

Chi ha usato certe espressioni, oggi dovrebbe riflettere su cosa significhi davvero rispetto istituzionale, coerenza e senso delle istituzioni: “RAVVEDETEVI

Movimento Civico

Città Protagonista

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