Manfredonia Calcio nel baratro: chieste le dimissioni di Panarelli e Scuotto
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Manfredonia Calcio nel baratro: chieste le dimissioni di Panarelli e Scuotto
È arrivata un’altra sconfitta per il Manfredonia Calcio, la quinta della gestione Panarelli e la nona stagionale.
Sono dati allarmanti che incutono timori fondati ed assolutamente da non sottovalutare, quelli di retrocedere a fine campionato.
Non c’è da dire molto sulla gara, non è il caso di dilungarsi sulla cronaca che ha visto il Manfredonia passare in vantaggio e poi subire il palleggio e le verticalizzazioni del Gravina per buona parte della gara. Valori tecnici differenti e condizione mentale e di classifica sono dati eloquenti su cui riflettere.
Ha trovato meritamente il pareggio il Gravina e poi la vittoria con il solito Chiaradia, ad una manciata di secondi dalla fine. Eppure la dea bendata, avrebbe voluto sovvertire la logica del valore tecnico, mettendo sui piedi di Carbonaro un pallone da mettere con estrema facilità alle spalle del portiere ma nel calcio ci sta di poter sbagliare goal estremamente semplici, lo hanno fatto anche i grandi fuoriclasse e sarei ingeneroso nei confronti di un calciatore che ho sempre stimato.
Quel goal avrebbe cambiato la cronaca della partita e forse il seguito. Squadra confusionaria, lenta e senza idee con giocatori fuori ruolo. Deleteria la sostituzione di Calemme con Amabile, con la squadra che aveva già abbassato il suo baricentro.
Forse uno come Bonicelli, inspiegabilmente in tribuna, sarebbe tornato utile in questa sostituzione.
Purtroppo, questa è una squadra costruita sul 4 3 3 e non ha gli elementi utili al credo calcistico di Mr Panarelli. Nel post gara, squadra contestata a furor di popolo sotto la Grandinata Est e subito dopo, con un comunicato stampa pubblicato sulla omonima pagina facebook, la tifoseria organizzata avrebbe chiesto le dimissioni sia di Mr Panarelli che del Ds Livio Scuotto.
Quello delle possibili dimissioni, non solo, anche quelle delle cause di tale evidente disfatta, potevano rappresentare un valido argomento di discussione nella conferenza stampa post partita, annullata, causa silenzio stampa, dalla gara casalinga contro il Nardò.
Francamente, si nutrono forti dubbi sulle dimissioni volontarie tanto dell’allenatore che del Direttore Sportivo e, d’altronde, quelli che lo hanno fatto nel mondo del calcio, rappresentano eccezioni rarissime, più delle mosche bianche.
Sembrerebbe che gli indici di gradimento sia dell’allenatore che del Direttore Sportivo siano eloquentemente prossimi allo zero, quindi, in mancanza di dimissioni volontarie, la società dovrebbe assumere decisioni dirompenti, procedendo con l’esonero di chi non sarebbe più gradito alla piazza.
Non c’è più tempo da perdere, il martedì, come di consueto, vi sarà la ripresa degli allenamenti in vista del difficile impegno in trasferta contro l’Ischia. L’auspicio è che vi siano idee chiare su chi debba dirigere l’allenamento e chi debba occuparsi del mercato di riparazione, sino al termine della stagione.
La classifica vedrebbe al momento il Manfredonia retrocesso ma vi sarebbero fortunatamente, ancora i presupposti per risalire la china. Gli ingredienti sono: decisionismo, organizzazione, destrutturazione e ricostruzione, quest’ultima non necessariamente totale.
Servirebbero un paio di innesti di valore in ogni reparto ed una efficace operazione di mentalizzazione dei calciatori. Il tempo degli esperimenti è spirato, il baratro è stato raggiunto ora occorre rialzarsi e reagire ma servono soluzioni dirompenti e ragionate.
Antonio Castriotta