Politica Italia

Franco Landella passa alla Lega. Nuovi scenari per il Comune di Foggia. L’ufficialità domani in conferenza stampa con Matteo Salvini

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Sto ancora cercando di capire se la “costruzione delle liste” per queste elezioni regionali abbiano segnato il punto più basso rispetto al quale non possiamo che rinsavire, o il punto di partenza verso l’abisso.L’approdo di Landella verso la Lega era obbligato.Con la conferenza stampa di domani si consegna nelle mani di Raimondo Ursitti, nella qualità di “prigioniero politico”, per farlo ha “approfittato” della presenza di Salvini per cercare di dare dignità politica alla sua resa.Il tentativo di dare a questa “resa incondizionata” una narrazione politica è patetico. Ma non ha scelta, prende tempo, probabilmente nominerà la cognata in giunta e per poterlo fare gli serve la copertura partitica.Copertura che la Lega concederà in cambio della “consegna dei voti” alle elezioni regionali.Lo “squalo” ha fiutato l’odore del sangue e la “preda”.La scommessa di Landella è la Lega primo partito a Foggia in modo da poter opzionare la prossima candidatura a Sindaco di Foggia in quota lega (proprio per la cognata) nel 2024.La scommessa di Ursitti, è diversa.Incassa oggi, firmando un “pagherò” privo delle minime garanzie di solvibilità.A lui basta che la provincia di Foggia sia la provincia pugliese in cui la Lega ha il miglior risultato regionale in modo da facilitare il lavoro di Casanova teso a ridimensionare Altieri e Marti nel leccese. Altieri dopo il voto non sarà il vice di Fitto.Nel 2023 si vota per il Parlamento Nazionale, e Raimondo Ursitti ha già un biglietto per Roma sulla “diligenza” leghista.In tutto questo scenario, al di là della resa dei conti tra bande, a sinistra come a destra, quello che ancora non si scorge è il diverso disegno che le parti propongono per la Puglia di domani.Quali gli asset strategici individuati che si intende valorizzare, quali sacrificare.Insomma in questa fase di “compilazione delle liste” si è sacrificato il disegno.Ma le idee camminano sulle gambe degli uomini, ed il “materiale umano” proposto dai Partiti non è assolutamente all’altezza del compito.Qualcosa di interessante si scorge da quella parte di “società civile” che si sta mobilitando in questa competizione.Il quadro disarmante della classe dirigente dauna è conclamato. Quello che sta accadendo in questi giorni nella Città capoluogo alla vigilia delle elezioni regionali nel centrodestra è il frutto avvelenato di un Comune ridotto per sei anni alla depandace di casa di donna-landella.Complici tutti i Partiti.Ma questo l’ho detto, e denunciato (in solitudine), per 5 anni.La Politica non può essere ostaggio degli “affari di famiglia”.

(dalla pagina Fb di Giuseppe Mainiero)

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