L’impressionante allineamento delle tre grotte micaeliche del Gargano – da GarganodaScoprire
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IL VOLO DELL’ANGELO: L’IMPRESSIONANTE ALLINEAMENTO DELLE TRE GROTTE MICAELICHE DEL GARGANO.
Ed eccoci qui, a mantenere la nostra promessa.
Albert Einstein diceva: “La più bella e profonda emozione che possiamo provare è il senso del mistero. L’uomo per il quale non è più famigliare il sentimento del mistero, che ha perso la facoltà di meravigliarsi e umiliarsi davanti alla creazione è come un uomo morto o cieco.”
Noi, il senso del mistero, lo abbiamo provato eccome!
Ne raccontiamo, adesso, un po’ la storia, dando i primi dettagli del nostro studio di prossima pubblicazione.
Quando c’è di mezzo San Michele Arcangelo sembrano esserci allineamenti dappertutto: in Inghilterra, in Francia e, poi, la ben nota linea di San Michele che partirebbe da Skellig Michael, in Irlanda, per terminare in Israele, presso il Monte Carmelo.
Tanto è stato scritto e discusso in merito, e non ci sembrava vero, nel 2007, di avere di fronte anche noi un probabile allineamento delle tre grotte micaeliche del Gargano: Grotta dell’Angelo a San Nicandro Garganico, Grotta di San Michele a Cagnano Varano e il Santuario-grotta di San Michele Arcangelo a Monte Sant’Angelo.
Eravamo con il righello in mano su una mappa del Gargano, increduli per l’ennesimo allineamento di siti dedicati al comandante delle schiere celesti. All’inizio quasi una bizzarria, una curiosità intrigante, che reclamava prove convincenti e più concrete. Ma andiamo con ordine.
Eravamo consapevoli che mettere sulla stessa linea diversi siti, attraverso una mappa bidimensionale, non garantiva un reale allineamento perché era necessario prendere in considerazione tutta una serie di variabili non facilmente calcolabili.
Ponendo le coordinate di latitudine e longitudine su un diagramma cartesiano, utilizzando il metodo dei coefficienti angolari su un foglio Excel, abbiamo confermato un ipotetico allineamento, ma non bastava. Occorreva un metodo matematico più confacente alla realtà. La Terra non è di certo piatta, ma ha una forma tutta sua.
In effetti, non esiste un solo modo per descrivere la forma del nostro pianeta tramite formule matematiche. La sua superficie complessa con terre emerse, fosse oceaniche, montagne e depressioni, rende difficile una rappresentazione accurata. Inoltre, bisogna considerare anche la forza centrifuga generata dalla rotazione intorno al proprio asse (della Terra), da cui ne consegue un leggero ma significativo schiacciamento ai poli che fornisce al pianeta un aspetto definibile come “sferoide oblato”.
Topografi e cartografi hanno quindi trovato l’ellissoide come una forma approssimativa accettabile, anche se ne esistono di diverse variazioni.
E quindi? Occorrevano i giusti “attrezzi” matematici.
Qualche anno dopo, ritornammo sulla questione. Nel frattempo, avevamo messo da parte un bel po’ di esperienza e divorato studi e pubblicazioni scientifiche alla ricerca di un’ispirazione, una luce, anche la più fievole, che potesse condurci sulla strada giusta. Insomma, qui non si trattava di mostrare un allineamento di strutture costruite dall’uomo, ma di grotte naturali che sembravano essere state scelte non a caso. Una situazione talmente assurda da alimentare una sana dose di scetticismo.
Eppure era possibile tirar fuori qualcosa dal cilindro.
Potevamo mettere nero su bianco una serie di ragionamenti, basati anche sul calcolo e l’utilizzo di una matematica adatta, e mostrare la plausibilità di questo allineamento.
Si è proceduto, quindi, con nuove misurazioni tramite GPS Tracker e con calcoli effettuati sia a mano che con software specializzati, basati su vari modelli geometrici capaci di rappresentare realisticamente la Terra. In tutti i casi, con qualsiasi modello, il risultato era sempre lo stesso: i tre siti micaelici del Gargano, quelli riconosciuti anche dai massimi esperti a livello mondiale, come il compianto prof. Giorgio Otranto, si presentavano “allineati” con una precisione che, considerati i mezzi e i metodi dei secoli addietro, era a dir poco stupefacente.
Su oltre 900 cavità presenti sul promontorio, le uniche tre grotte con dedicazione ufficiale, come attestano antichi documenti, che condividono anche altri elementi in comune (frequentazione sin dalla preistoria, utilizzo sacrale del sito, morfologia carsica, testimonianze di culto delle acque sacre, elementi votivi, percorsi di pellegrinaggio passanti per i siti etc.), sembrano seguire una “scia” che se fosse casuale risulterebbe quasi “miracolosa”.
Ma c’è di più: sulla base di alcune pubblicazioni scientifiche fatte nel campo dell’archeoastronomia, abbiamo potuto appurare, sempre attraverso calcoli matematici, anche una forte possibilità che tutte le tre grotte abbiano un legame “geometrico” con la ben conosciuta “Linea di San Michele”, che coinvolgerebbe decine di santuari dall’Irlanda fino ad arrivare presso Israele.
Noi battezzammo tale linea garganica “Il Volo dell’Angelo”, immaginando San Michele volare verso la sua dimora prescelta di Monte Sant’Angelo.
A breve, ci sarà la pubblicazione del nostro studio con particolari inediti e una reinterpretazione in chiave archeoastronomica della “Apparitio”.
Questo studio non fa altro che rendere il Gargano ancora più sacro: i tre siti, essendo allineati da sempre perché naturali, erano stati forse scelti già prima della dedicazione micaelica?
Come hanno fatto i nostri antichi progenitori a cercare e trovare le cavità, consapevoli che fossero in qualche modo “allineate”?
Attraverso quali metodi di misurazione?
Con il contributo anche di studiosi di fama, nell’articolo proveremo a dare delle risposte, proponendo ipotesi scientifiche razionali, verificabili, che si candidano perlomeno ad essere prese in seria considerazione. Il sacro, sul nostro promontorio, non smette mai di confermarsi in tutta la sua potenza.
Archivio Giovanni BARRELLA e Andrea GRANA
Gargano da Scoprire