La farrata…chi è costei?
Pascalonia (a cura di)
Molto tempo fa, ma molto tempo fa, quasi cinquant’anni, ci siamo occupati di questo argomento; c’è chi purtroppo che pretende di fare o “impartire” cultura (e che pur legge) fingendo di ignorare…, nonostante che…ma lasciamo andare…
Ordunque costei…la farrata…, ben inteso, prende il suo nome dalla focaccia di farro che si usava fare nei tempi dell’antica Roma. Eh ssì! Nonostante i continui “disturbi” noi siamo ancora cittadini dell’antica Siponto, nella quale si consumavano i baccanali; ed un busto di donna, attribuito ad una baccante, è conservato (lo è ancora?) presso il gabinetto del Sindaco.
Ed ecco allora svelato il “mistero” di costei. E così ci piace riportare quanto viene scritto sui nobili natali della “Farrata”… Leggete genti... leggete…
“La confarreatio era il rito religioso con il quale si celebrava il matrimonio romano arcaico, che la tradizione faceva risalire a Romolo. La cerimonia era caratterizzata dalla spartizione fra i nubendi di una focaccia di farro, da cui prendeva il nome, e si svolgeva alla presenza di dieci testimoni e forse del Flamen Dialis”.
E vi è di più; la focaccia di farro veniva consumata dalle baccanti, prima di “immolarsi” ai sacerdoti del dio Bacco.
E’ chiaro che al rito dei baccanali va collegato il rito del carnevale…non occorre che ve lo diciamo?!