Il sogno di Roberto Benigni: un’Europa Unita, forte e libera.

Nella serata di ieri, 19 marzo 2025, Roberto Benigni ha presentato su Raiuno lo spettacolo “Il Sogno”, registrando il 28,1% di share (4,4 milioni di telespettatori). Il successo, trasmesso anche in Eurovisione, è legato alla straordinaria capacità di Benigni nell’affrontare temi di rilevanza sociale e complessi con estrema leggerezza, rendendoli accessibili a tutti.
Dopo essersi definito un “europeista estremista”, Benigni ha evidenziato come l’Unione Europea sia “la più grande costruzione istituzionale realizzata dall’essere umano negli ultimi 5000 anni”; ha richiamato l’attenzione sul Manifesto di Ventotene, redatto nel 1941 da Altiero Spinelli, Ernesto Rossi ed Eugenio Colorni, definendolo “la cura” ai conflitti che per secoli hanno diviso l’Europa.
Nel suo discorso, Roberto Benigni ha fatto un’analisi comparativa tra la nascita degli Stati Uniti d’America e il percorso dell’Unione Europea, sottolineando come entrambe siano nate da un’idea di unione tra popoli diversi.
Gli Stati Uniti con la Costituzione del 1787 divennero una federazione e allo stesso tempo una potenza mondiale, con un unico governo centrale e un unico esercito. L’unione dei vari stati, però, non ha annullato le peculiarità di ciascuno: infatti, ogni stato continua ad essere, a conservare la propria storia, le proprie tradizioni, ma l’unione di essi in una sola federazione, ha consentito una crescita economica, politica e sociale senza precedenti.
L’unione economica tra gli stati ha eliminato barriere commerciali interne, stimolando la crescita industriale e commerciale. Inoltre, un esercito federale unico ha assicurato difesa e sicurezza.
Benigni si appella alle nuove generazioni, invogliandole a mantenere il “sogno di un’Europa unita”, perché l’Unione Europea, a differenza degli USA, non è una federazione, bensì un’unione di stati sovrani che mantengono una forte indipendenza, a causa del diritto di veto e del limitato potere del Parlamento europeo.
Il diritto di veto, infatti, permette a un singolo Stato di bloccare decisioni importanti, invece, il Parlamento europeo non ha il pieno controllo legislativo e finanziario.
L’Unione Europea ha il potenziale per essere una grande potenza, forse la prima al mondo, dice Benigni, ma per realizzare questo sogno è necessario rafforzare le sue istituzioni e abbattere i nazionalismi.