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Il cellulare di Leonardo La Russa non può essere sequestrato perché è intestato al padre

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Il cellulare di Leonardo La Russa, il figlio di Ignazio La Russa indagato per violenza sessuale, non potrà essere sequestrato. Il cellulare, con la sim intestata al padre, non potrà essere ispezionato dagli inquirenti perché è protetto dall’immunità parlamentare. La procura di Milano, dunque, non potrà incrociare e vedere messaggi, chiamate e posizioni riguardanti il giorno della violenza denunciata. 

Questo, di fatto, complica le indagini perché dal telefono del figlio del presidente La Russa potevano emergere dettagli, comunicazioni, foto o filmati. L’impossibilità di visionarli renderà le indagini più difficili. È per questo motivo che la procura di Milano starebbe valutando una eventuale richiesta alla giunta per l’autorizzazione a procedere del Senato per poter sequestrare il cellulare del figlio del presidente del Senato.

L’istanza, non immediata ma necessaria fanno sapere da Milano, potrebbe essere preceduta prima dalla richiesta degli investigatori di avere il cellulare del ragazzo. Se il figlio di La Russa non consentirà questa consegna, la procura di Milano potrebbe chiamare in causa direttamente l’aula del Senato.

Oltre questo grande problema, un’altra difficoltà, poi, si unirà alla complessa acquisizione delle immagini delle telecamere. La denuncia, fatta dopo 40 giorni dal fatto, potrebbe non avere a corredo le immagini delle telecamere che, specie se quelle di pubblica sorveglianza, registrano al massimo 7 o 8 giorni. 

Nel frattempo, però, le indagini continuano. Gli investigatori sono alla ricerca di immagini, messaggi o video di quella giornata. Si è ancora alla ricerca, poi, dell’amico dj di La Russa che avrebbe dormito quella notte a casa del presidente del Senato e che, stando alla denuncia della ragazza, avrebbe avuto rapporti sessuali con lei. 

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