Garganodascoprire: “Viaggio nell’anima di Pulsano: l’eremo di San Nicola”
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VIAGGIO NELL’ANIMA DI PULSANO: L’EREMO DI SAN NICOLA!
Nei pressi dell’Abbazia di Pulsano, gli eremi rappresentano un unicum straordinario. Luoghi a volte inaccessibili, intrisi di spiritualità e storia, che s’incastrano perfettamente con la bellezza della natura circostante.
Alcune di queste strutture non sono altro che anfratti distribuiti lungo le ripide pareti del vallone, altre si presentano come piccole costruzioni solitarie su dirupi spettacolari. Gli eremiti, sebbene isolati, mantenevano contatti tra loro, come dimostra la presenza di eremi comunitari e di infrastrutture condivise, tra cui una rete di sentieri, scalinate e canali scavati nella pietra che rappresentavano una vera e propria rete idrica con lo scopo di convogliare l’acqua verso le cisterne.
Non è chiaro esattamente quando questi eremi furono abitati, ma si presume che lo siano stati fin dai primi insediamenti daunici e abbandonati solo in epoca moderna.
Non esistono notizie certe nemmeno sulla denominazione della zona, “Pulsano”, che secondo una nota leggenda locale, verrebbe dalla voce “polso sano”. Si narra che Giovanni da Matera, fortemente malato, ebbe in visione la Vergine Maria, la quale toccandogli uno dei polsi, gli avrebbe detto: ”Sei sano”, guarendolo all’istante.
In realtà, in un antico passo della “Vita S. Joannis a Mathera Abbatis Pulsanensis”, si legge:
“Ad locum qui Pulsanus dicitur, invium et insolitum, arctissimo tramite adventavit.”
Questo vuol dire che la contrada veniva chiamata “Pulsano” già in epoche precedenti.
Oggi, vi conduciamo in uno degli eremi più vicini all’Abbazia: l’Eremo di San Nicola di Mira, raggiungibile a piedi in circa una quindicina di minuti, e situato nel vallone sottostante il complesso abbaziale. Per giungere a questa struttura, occorre discendere parte del vallone, tramite una scalinata ricavata direttamente dalla roccia. Il percorso è molto ripido e si sviluppa al limite di uno strapiombo, ma il panorama è da mozzare il fiato.
Il complesso presenta due distinti ingressi, combinando parti scavate nella roccia con altre strutture costruite in muratura, precedute da un’area aperta dotata di cisterne, vasche e canalizzazioni per la raccolta delle acque piovane. Il portale principale è ornato da una graziosa lunetta con ghiera ad arco contenente un riquadro, mentre sullo stipite del secondo ingresso è incisa una grande croce greca, al cui centro è scolpita una croce più piccola.
La planimetria dell’eremo si sviluppa in cinque ambienti, con quattro stanze comunicanti tra loro e una leggermente distaccata. Sulle pareti interne sono visibili resti di affreschi, alcuni dei quali ancora in discreto stato nonostante numerose manomissioni. Tra questi, si distinguono un’Annunciazione della Vergine e una Crocifissione con religiosi oranti, raffiguranti un monaco e un abate con dignità vescovile, inginocchiati in adorazione.
In passato, l’eremo era utilizzato come rifugio da pastori che vi accendevano occasionalmente dei fuochi. Tuttavia, nel 1970, vi fu rinvenuta una pagina dell’evangeliario greco di Pulsano, una scoperta straordinaria considerando il contesto.
L’eremo di San Nicola di Mira è solo uno dei numerosi romitaggi presenti nella zona. Il nostro viaggio… è appena iniziato.
Foto di Andrea GRANA