Gargano: dimora di bellezza…

GARGANO: DIMORA DI BELLEZZA…
Quanto stiamo per narrare vuole essere un viaggio, o almeno la prima parte di una peregrinazione, se non addirittura un periplo, lungo i confini della bellezza.
In altra occasione abbiamo parlato della Sindrome di Stendhal, ovvero quella confusione, vertigini, capogiri, dinanzi alla straordinaria bellezza di un’opera d’arte. Ebbene: immaginate, invece, di viverci dentro un’opera d’arte! Da diventare folli… o santi. Lo abbiamo già detto. Ecco: questo è il Gargano.
Lo stesso Stendhal amava dire che “la bellezza non è che una promessa di felicità”. Forse, per lo stesso motivo, i tanti pellegrini che hanno fatto visita al Gargano hanno ‘graffiato’ i molti affreschi ammirati lungo il loro percorso, per portare a casa propria una promessa di serenità e appagamento, oltre a voler lasciare traccia del proprio passaggio, alla ricerca del sacro.
La bellezza è la volontà di raggiungere quel sacro, di contemplarlo attraverso l’unico linguaggio universale che l’uomo è riuscito a comprendere e interiorizzare: l’arte. Il Gargano ha la sua bellezza ovunque: nel sottosuolo, sulla superficie ricca di naturale magnificenza, nella maestosità di un albero secolare o nel brillìo del mare sotto il sole d’estate.
E allora: in una tale dimora, è con la bellezza dell’arte, in tutte le sue forme, che l’uomo ha saputo rispondere a tanta ricchezza. La volontà di trovare un posto nella bellezza attraverso l’incanto delle forme, dei colori, dando vita ai sentimenti più irrazionali, compresa la fede nell’infinito. Questo posto, l’uomo, lo ha cercato fin dalla preistoria, fin dal momento in cui ha sentito dentro di sé la libertà di poter scegliere per la propria anima.
Picasso diceva che “l’arte spazza la nostra anima dalla polvere della quotidianità”. Vero! È l’unico modo.
“La bellezza cammina fra di noi come una giovane madre quasi intimidita dalla propria gloria. La bellezza è una forza che incute paura come la tempesta scuote, al di sotto e al di sopra di noi, la terra e il cielo. La bellezza è fatta di delicati sussurri, parla dentro al nostro spirito, la sua voce cede ai nostri silenzi come una fievole luce che trema per paura dell’ombra. La bellezza grida tra le montagne, tra un battito d’ali e un ruggito di leoni. La bellezza sorge da oriente con l’alba, si sporge sulla terra dalle finestre del tramonto, arriva sulle colline con la primavera, danza con le foglie d’autunno e con un soffio di neve tra i capelli. La bellezza non è un bisogno ma un’estasi, non è una bocca assetata né una mano vuota protesa in avanti ma piuttosto ha un cuore infuocato e un’anima incantata. Non è la linfa della corteccia rugosa né un’ala attaccata a un artiglio. La bellezza è un giardino sempre in fiore e una schiera d’angeli sempre in volo. La bellezza è la vita quando la vita si rivela. La bellezza è l’eternità che si contempla allo specchio e noi siamo l’eternità e lo specchio.”
Questo lo diceva Khalil Gibran. Sembra la perfetta fotografia del Gargano. Come non essere d’accordo?
Foto di Giovanni BARRELLA (la galleria fotografica contiene una prima parte di affreschi presenti in diversi siti garganici da noi documentati; pubblicheremo altre foto sulla splendida arte del Gargano e della Daunia)
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