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L’immagine «è il biglietto da visita della città», che deve dunque presentarsi bene, come una donna: «se una donna è bella per sua natura è bella per sua natura, ma se non si mette almeno un pò di rossetto, per addobbarsi, ma dove va?» La frase sessista, che ha suscitato più di una critica online, è del candidato sindaco del centrodestra al Comune di Corato (Bari), Gino Perrone, che l’ha pronunciata ieri sera in un comizio in piazza, ripreso e postato su Facebook. Lo spezzone infelice, in cui tra l’altro parlava dei luoghi degradati del locale cimitero, è stato ripreso e rilanciato da molti siti.
«Proprio non ci riescono a non ridurre la donna a oggetto. Oggi è la volta del candidato sindaco della destra a Corato che paragona con una battuta sessista l’arredo urbano al rossetto che una donna deve mettersi per valorizzare la propria bellezza, «altrimenti dove va?». Per fortuna non c’è Perrone che tenga, le donne libere vanno per il mondo, vestite e truccate come vogliono. E sicuramente sapranno come votare, soprattutto in Puglia e a Corato». Così la portavoce della Conferenza nazionale delle donne democratiche Cecilia D’Elia.