FareAmbiente, no al SIN unico per la Capitanata

FareAmbiente, no al SIN unico per la Capitanata
L’associazione ambientalista boccia la proposta di chiedere il riconoscimento di Sito di Interesse Nazionale per la Capitanata, avanzata nel corso dell’incontro sul traffico dei rifiuti. Urgente per FareAmbiente avviare bonifiche e fare prevenzione.
FareAmbiente presente martedì scorso, a Palazzo Dogana, all’incontro sul traffico illecito di rifiuti, esprime apprezzamento per l’iniziativa finalizzata a creare un gruppo di lavoro di contrasto alle dinamichedel traffico illecito di rifiuti, ma non condivide la proposta di dichiarare la Capitanata SIN (Sito di Interesse Nazionale). “La Capitanata non è una nuova Terra dei Fuochi e chiedere che venga riconosciuta SIN significherebbe assimilarla a contesti di grave degrado ambientale, con pesantissime ripercussioni sull’agricoltura e sull’intero settore agroalimentare che, invece, dobbiamo difendere e valorizzare” dichiara Francesco Bacchelli, geologo e vicepresidente regionale di FareAmbiente “Sono convinto che uniti si potranno avviare azioni di tutela del territorio il cui settore agricolo si distingue per l’eccellenza delle produzioni, con filiere IGP, DOP, DOC e biologiche di alta qualità” continua Bacchelli “E’ necessario, invece, avviare le giuste pressioni presso le istituzioni competenti e campagne di sensibilizzazione affinché, nel più breve tempo le aree già interessate dal fenomeno vengano messe in sicurezza e bonificate attraverso la creazione di un fondo speciale e di scopo”.
Di seguito le proposte avanzate nel corso del convegno tenuto a Palazzo Dogana martedì scorso 11 marzo.
1. Costituzione di un nucleo di vigilanza ambientale specializzato, coinvolgendo Provincia, Comuni, Prefettura, Regione, associazioni con guardie ambientali, volontari e forze dell’ordine. Necessario, inoltre, è il potenziamento dei nuclei dei Carabinieri NOE e dei Carabinieri Forestali per migliorare il controllo del territorio.
2. Attivazione di un Protocollo di collaborazione tra le istituzioni, con il coinvolgimento della Procura della Repubblica, delle Prefetture, dei Comuni e dei nuclei di vigilanza ambientale per garantire interventi rapidi ed efficaci nel contrasto agli illeciti legati ai rifiuti.
3. Applicazione del principio di limitazione movimentazione dei rifiuti che devono essere smaltiti nelle aree geografiche di produzione. No alla concentrazione di impianti nella provincia di Foggia per smaltire rifiuti di altre regioni ed altre province pugliesi.
4. Divieto di transito notturno per i mezzi che trasportano rifiuti, una misura finalizzata a contrastare l’abbandono illecito e a facilitare i controlli sul trasporto dei rifiuti.
5. Inasprimento delle pene per le responsabili di reati ambientali, con l’introduzione di:
a) Responsabilità penale e civile per le autrici degli eco-reati;
b) Sequestro della patente per le autiste coinvolte nel trasporto illegale di rifiuti;
c) Aumento delle sanzioni per chi mette in pericolo la salute pubblica attraverso il traffico illecito di rifiuti.
6. Creazione di un Registro pubblico degli impianti di smaltimento e trattamento rifiuti, accessibile online per garantire la trasparenza e il monitoraggio da parte di cittadini e forze dell’ordine.
7. Verifica e controllo rigoroso delle autorizzazioni ambientali, per prevenire l’attività di impianti non a norma e ridurre il rischio di smaltimenti illeciti.
FareAmbiente, inoltre,si dichiara contraria allo spandimento dei fanghi di depurazione sui terreni agricoli. Si tratta di una pratica che, secondo le principali istituzioni scientifiche e sanitarie, costituisce un pericolo per la qualità del suolo e rappresenta un grave rischio per la salute umana. L’uso di fanghi contaminati potrebbe compromettere l’integrità ambientale dei terreni e minare la sicurezza alimentare su vaste aree.
FareAmbiente sottolinea l’urgenza di attuare le misure indicate e chiede l’intervento immediato del Prefetto, del Ministro dell’Ambiente, della Presidenza Consiglio Ministri, della Protezione Civile, e della Regione Puglia. L’obiettivo è proteggere le eccellenze agricole della Capitanata, salvaguardare l’economia locale e garantire la tutela della salute pubblica, sempre più minacciata da attività illegali legate alla gestione dei rifiuti.
Francesco Bacchelli
Vicepresidente FareAmbiente Puglia