Diritti negati a lavoratori ex LSU a Manfredonia: interrogazione di Tasso e Ritucci

Diritti negati a lavoratori ex LSU a Manfredonia: interrogazione di Tasso e Ritucci
Il tema dell’interrogazione, presentata congiuntamente da Antonio Tasso, che ne è stato anche il relatore, e Massimiliano Ritucci, riguarda i diritti di diciassette lavoratori ex LSU, palesemente violati, nel periodo 2015/2019, dal Comune di Manfredonia e dalla partecipata ASE (che si occupa della raccolta rifiuti e igiene urbana).
I lavoratori hanno citato in giudizio i due Enti indicati, chiedendo il risarcimento dei danni subìti, perché venisse qualificato (secondo quanto riportato nell’argomentato ricorso presentato dall’avv. Innocenza Starace) come ‘rapporto di lavoro subordinato a termine’, l’attività lavorativa svolta con la qualifica di L.S.U.
In pratica, “tutti hanno lavorato come dipendenti non venendo riconosciuti, però, i diritti economici e previdenziali” dichiara Tasso, illustrando in Aula il proprio intervento.
“Da quanto si evince dalla corposa istanza (70 pagine), l’ASE s.p.a per lungo tempo ha contravvenuto ai propri obblighi datoriali, in quanto non forniva ai lavoratori L.S.U. in forza presso di sé, i necessari e idonei dispositivi di protezione individuale, utili per lo svolgimento in sicurezza delle mansioni a cui li aveva assegnati. La stessa non ha assicurato che gli L.S.U. ricevessero una formazione sufficiente e adeguata in materia di salute e sicurezza” argomenta l’ex parlamentare.
Tali, gravi, inadempienze sono state accertate attraverso le denunce degli L.S.U. a mezzo della stessa avvocata che oggi conviene gli Enti in giudizio. Questo risulta dal verbale di ispezione e prescrizione ex art. 21 L. 833 del 1978 e DPR 520 del 1955, riguardante l’ispezione della ditta ASE s.p.a. svoltasi dalla P.G. il 3/7/2019, sfociata nel procedimento penale n. 28279/19 RNR. Solo in seguito a tanto, e soltanto pro-futuro, l’ASE s.p.a. ha provveduto a rimuovere l’ingente pregiudizio subito dagli LSU, qui ricorrenti, a causa del comportamento inadempiente della società.
In violazione della normativa nazionale ed europea, riguardante l’attività di L.S.U., il Comune di Manfredonia e ASE s.p.a. hanno utilizzato i lavoratori, per quanto riguarda ASE come operai e per quanto riguarda il Comune come impiegati.
ASE nei piani industriali indicava come forza lavoro anche gli LSU che, essendo sottopagati, hanno permesso un risparmio ai cittadini nel pagamento della TARI.
“Nell’atto di citazione sono riportati analiticamente tutti i passi promossi dai lavoratori, a mezzo della loro avvocata, effettuati per ottenere i propri diritti nel tempo. Tutti documentati con atti allegati al ricorso” prosegue il consigliere.
In conclusione, Tasso e Ritucci chiedono all’Amministrazione se vi sia la volontà di procedere in termini rapidi ad accogliere le richieste dei lavoratori (transazione) e finalmente rendere giustizia a chi, per anni, perdendo la chance di essere assunto in altro luogo di lavoro, ha permesso alla amministrazione comunale e all’Ase di garantire i servizi ai cittadini.
La risposta dell’Amministrazione, tramite l’assessore al contenzioso, avv. Giovanni Mansueto, riconosce la complessità della questione; informa che gli uffici preposti sono stati incaricati di raccogliere la documentazione utile a valutare il ricorso; assicura fermezza nell’individuare le responsabilità, in caso di soccombenza; si riserva di considerare l’opportunità di ‘transazione o resistenza’ in giudizio.
Nella replica finale, Tasso ricorda che “il punto centrale di questa interrogazione è il rispetto dei diritti dei lavoratori, che vanno considerati al di sopra di tutto il resto”.