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Dallo Strega a Cannes: “Le Otto Montagne” con Marinelli e Borghi vincono il premio della giuria

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Per “Le otto montagne” il passo dal Premio Strega al premio della giuria di Cannes è stato breve, ma non affrettato. Il romanzo di Paolo Cognetti, che vinse il riconoscimento letterario nel 2017 e divenne un caso editoriale internazionale, è stato trasformato in un film dai registi belgi Felix van Groeningen e Charlotte Vandermeersch. Ieri, a Cannes, il film che vede una straordinaria prova attoriale di Luca Marinelli e Alessandro Borghi si è aggiudicato il premio della giuria. I registi, a metà fra l’Italia e la Francia, hanno ringraziato i giurati e hanno dichiarato: “Abbiamo voluto fare un film che parla di vita, con la sua fragilità e la sua forza. Le montagne vanno attraversate”. 

Il libro di Cognetti racconta la lunga amicizia fra sentieri e montagne di Bruno e Pietro. Quell’amicizia, perduta e poi ritrovata, verrà rinsaldata dal legame con la montagna. La montagna, per Cognetti, è un sapere, un vero e proprio modo di respirare. Un’eredità scrive nel libro, fatta di rocce, neve, un mucchio di sassi e un pino. Quell’eredità riavvicinerà Pietro a Bruno in un romanzo che è sia un percorso di formazione e sia un grande affresco sull’amicizia e sui legami maschili. 

A interpretare Bruno e Pietro ci sono due attori e due amici come Luca Marinelli e Alessandro Borghi. “Non poteva essere più emozionante la mia prima volta a Cannes, che con lui”, ha dichiarato MarinelliBorghi, invece, soddisfatto per l’amore e l’affetto del pubblico per questo film così intimo e delicato ha detto che “Luca è un fratello, ed è bello ritrovarsi in questa esplorazione di un’amicizia profonda, che si scontra e si ritrova, ci si capisce senza parlare. Abitiamo lontani, ma è come se fossimo sempre insieme. È stato bello il set ed è bello stare qui, anche con i miei genitori”.

Per l’autore del romanzo, che vive sei mesi all’anno nelle Alpi e ha continuato ad indagare la montagna con un nuovo libro, “La felicità del lupo” (Einaudi), si è detto contento di questo nuovo riconoscimento. “Orgoglio. Ebbene sì, sono davvero orgoglioso di aver scritto questa storia. L’ho inseguita a lungo ed è arrivata alla soglia dei quarant’anni, quando ho trovato la maturità che prima mi mancava”, ha dichiarato Paolo Cognetti.

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