Come si viveva nelle giornate dedicate a don Bosco (1966)
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Come si viveva nelle giornate dedicate a don Bosco (1966)
Manfredonia – SI viveva di gennaio, mese più rigido dell’anno, delle caldarroste, del fruscio del vento più freddo, del periodo dedicato al mese del santo, per me a don Bosco. Parlare di lui è come andare oltre l’azzurro esteso, anzi il cielo stesso, percorrendo il suo unico passo rivolto agli abbandonati, ai bimbi orfani e poveri.
Oserei definirlo il santo della semplicità, ma allo stesso tempo colui il quale era dotato di un’ intellettualità oltre ogni aspettativa. Lui, povero tra poveri, sacerdote inusuale, maestro e cultore degli scolari più bisognosi.
Il suo insegnamento lo portava ad insegnare col mondo delle cose,degli oggetti più inutili, e il più delle volte anche attraverso i luoghi più comuni che lo circondavano. Ricordo quando la scuola iniziava il 1^ di ottobre, a Manfredonia accanto all’Istituto Elementare Croce c’era chi vendeva esclusivamente caldarroste e così si protraeva fino oltre gennaio.Da bambino camminavo spesso lunga la grande via in onore di San Giovanni, che iniziava da Monticchio ed arrivava ed arriva tutt’ora oggi fino al chiosco di Tommasino.
La lezione in classe riguardava il grande sacerdote di Dio e soprattutto degli uomini; la storia di Don Bosco ci veniva raccontata dalla maestra che insieme ad altre era splendide; ci faceva sentire il profumo della terra più profonda e viva. E intanto una folata di vento echeggiava intorno all’edificio del grande Istituto Scolastico; il giorno passava piano per gli oziosi seduti a far nulla, invece c’era chi si recava sul porto a pescare con la canna ad ascoltare il confine del mare che trasportava la serenità della giornata in perfetta condivisione con il silenzio.
Non ho mai dimenticato una frase di Don Bosco, una trascritta su un cartello della propria stanza che diceva così:- “Toglimi tutto ,ma dammi le anime”. A me è successo … quattro anni fa quando mi tolse quasi tutto, poi il 10 di novembre mi tolse ogni cosa in quella notte che trovai sotto il cuscino della mamma appena spirata l’immagine di Don Bosco il santo d’oltreoceano. Oggi l’immagine è chiusa tra le pagine di un mio libro.
A cura di Claudio Castriotta