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Clima&Scienza: “Come era la Capitanata 20.000 anni fa”

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Clima&Scienza: “Come era la Capitanata 20.000 anni fa”

《L’ULTIMO MASSIMO GLACIALE IN CAPITANATA “20.000 anni fa”》
Durante l’Ultima Glaciazione, la morfologia e le linee costiere dell’Italia erano molto differenti da quelle attuali. La Capitanata era molto più estesa, ricca di pianure, steppe e paludi.
Tutto questo lo sappiamo grazie alle tracce lasciate dalla natura, come fossili, stratificazioni rocciose e persino granuli di polline.

Circa 20.000 anni fa, durante l’Ultimo Massimo Glaciale, l’Italia presentava caratteristiche geografiche e climatiche significativamente diverse da quelle attuali.


Il livello del mare era inferiore di circa 120 metri rispetto a oggi, poiché grandi quantità d’acqua erano intrappolate nelle calotte glaciali. Ciò comportava l’emersione di vaste aree costiere che attualmente sono sommerse.


La Pianura Padana si estendeva ulteriormente verso est-sud-est, coprendo parte dell’attuale Mar Adriatico. Il fiume Po scorreva attraverso una steppa fredda e sfociava centinaia di chilometri più a sud-est rispetto alla posizione attuale, tanto che dalla cima più alta del Gargano, volgendo lo sguardo verso nord-nord-est, quasi si riusciva a intravederlo!


Il clima, quindi, era significativamente più freddo e secco. Le temperature medie erano inferiori di diversi gradi rispetto a quelle attuali, (circa 4/5 gradi in meno rispetto ad oggi) influenzando la distribuzione della vegetazione e degli habitat.


Gran parte dell’Italia settentrionale era caratterizzata da steppe fredde con vegetazione erbacea e arbustiva, mentre le aree montuose erano coperte da ghiacciai molto estesi. La Sicilia era unita alla Calabria e la Sardegna con la Corsica.


La fauna italiana, oltre a lupi e orsi, includeva specie adattate al clima freddo, come mammut lanosi, rinoceronti lanosi, bisonti e cervi giganti.


Le popolazioni umane si spostavano seguendo le migrazioni degli animali e utilizzavano strumenti in pietra per la caccia e la lavorazione dei materiali. Abitavano principalmente in grotte o ripari sotto roccia.
Queste condizioni hanno lasciato tracce evidenti nel paesaggio e nei depositi geologici dell’Italia, offrendo agli scienziati indizi preziosi per ricostruire l’ambiente del passato.


La Capitanata era ricca di acqua, vaste pianure, paludi e foreste. I fiumi sfociavano tutti in unica area a circa 40 km est delle coste attuali del Gargano ad eccezione del Fiume Fortore e Sacciolo che scendevano dai Monti Dauni settentrionali. Il clima locale era freddo e perlopiù piovoso. Sui monti Dauni e sul Gargano non c’erano ghiacciai come sulle Alpi ma l’innevamento (fenomeni nevosi) era quasi perenne.
Col passare dei millenni la temperatura media globale è iniziata ad aumentare nuovamente, il livello dei mari cominciarono ad alzarsi, il fiume PO non sfociava più a 200km nord-nord-est del Gargano ma a decine di km dalle coste delle Marche settentrionali attuali. I fiumi della Capitanata sfociavano nel mezzo del Golfo di Manfredonia, all’altezza dell’attuale Mattinata e non più in pieno Adriatico.


Oggi la situazione morfologica locale la conosciamo bene ma in futuro cambierà, così come in tutte le aree del mondo ed è naturale, ciclico.


Al momento il clima sta diventando sempre più caldo a causa del Global Warming, le temperature medie globali sono aumentate di quasi 1.8°C rispetto a 100 anni fa e continuano a salire.


La differenza tra l’aumento delle temperature globali per effetto naturale e quello antropico è proprio il fatto che con la prima le temperature medie globali si alzano lentamente nel corso dei millenni (di circa 1/2 gradi ogni 1000/2000 anni) mentre per effetto antropico (situazione di oggi) le temperture aumentano in poco tempo (di circa 1/2 gradi ogni 100 anni).
Ecco perché oggi è importante che l’essere umano prenda delle decisioni mirate e rapide per non alterare più il sistema naturale prima che sia troppo tardi.
N.B.
TOCCATE SULL’IMMAGINE PER APRIRLA E VEDERLA PER INTERA!
La cartina qui sotto è stata elaborata tramite approfondite ricerche da me effettuate.
Clima&Scienza
Ph. Google Earth

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