Anche Angelo Riccardi rompe il silenzio sul Commissariamento per mafia del Comune di Manfredonia.
Tra i punti che hanno “scaldato” di più l’ex sindaco sipontino la relazione di 365 pagine (girata su whatsapp in barba alla violazione della privacy) con contenuti “che andrebbero riscritti” per il bene della città, la storia delle condoglianze al maestro Magno e la “politicità” delle decisioni ministeriali sulla scelta di Commissariare la città.
Critiche anche nei confronti del Commissario “Non è il podestà, deve tenere conto del parere dei cittadini. Non ti ha eletto nessuno, ti hanno nominato. Non ho mai incontrato il Commissario, evidentemente per lui è difficile incontrare un “mafioso”.
“Se qualcuno pensa di dichiarare il dissesto del Comune, lo deve fare oggi, assumendosi le responsabilità, folle pensare che abbia fatto 31 milioni di euro di debiti in 9 anni”.
Poi una ammissione: “Ho fatto degli errori, soprattutto negli ultimi anni”.
“Ho delle battaglie da fare e le farò” chiude l’ex primo cittadino di Manfredonia.