L’ex Ospedale Orsini, dai Garibaldini ai servizi sociali: le mura che raccontano la storia

L’ex Ospedale Orsini, dai Garibaldini ai servizi sociali: le mura che raccontano la storia
Il 17 marzo si celebra l’Unità d’Italia, un momento fondamentale della nostra storia nazionale. Fu il coronamento di un lungo e complesso processo che vide tra i protagonisti Giuseppe Garibaldi e i suoi Mille, giovani volontari animati dall’ideale di un Paese unito e libero.
Anche Manfredonia ha scritto la sua pagina in questo capitolo, con alcuni suoi concittadini che presero parte alla Spedizione dei Mille, contribuendo direttamente all’unificazione del Paese. Da Manfredonia ne partirono tre: Fernando De Petris, Pietro Cuccia e Michele Rosati (fonte: prof. Tommaso Prencipe). Ma c’è un aspetto meno noto che lega la nostra città a quella stagione storica: l’ex Ospedale Orsini, oggi sede dei Servizi Sociali (in via San Lorenzo n. 47), fu un luogo di cura per diversi garibaldini feriti in battaglia.
Oggi, da Assessora al Welfare, mi trovo a lavorare quotidianamente tra quelle mura dove un tempo si consumarono storie di sofferenza e speranza. E se si chiudono gli occhi, sembra quasi di percepire il sussurro di chi, tra dolore e resistenza, ha attraversato la storia.

Questo edificio, voluto alla fine del Seicento dall’allora vescovo Vincenzo Maria Orsini, divenuto poi Papa Benedetto XIII, continua a vivere, trasformandosi, ma mantenendo intatto il suo spirito originario: prendersi cura delle persone.
È affascinante scoprire che la storia non è qualcosa di lontano o confinato nei libri: è intorno a noi, nei luoghi che viviamo ogni giorno, nelle mura che ancora raccontano le vicende di chi ci ha preceduto. Anche in una giornata come questa possiamo toccarla con mano, percepirla nel presente e riconoscerla come parte viva della nostra identità. Per noi manfredoniani l’Unità d’Italia non è solo un anniversario da ricordare, ma un’eredità che continuiamo a respirare, qui e ora.
Maria Teresa Valente