Storia di una prima sparizione a Manfredonia (1947)
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Storia di una prima sparizione a Manfredonia (1947)
Manfredonia – SUCCESSE in una notte di tempesta di mare, fu talmente forte che le onde si alzavano altissime e scaricavano la loro maestosità atroce, bianche illuminavano la città in quel giorno di aprile del 1947 l’atmosfera era strana, la strada era terra di cielo rovesciato di acque,le case con le candele accese in via Maddalena,l’odore di fieno da qualche stalla, e un profumo di anice delle ‘Scarielle’ nell’aria, la Santa Pasqua era appena passata da due settimane appena.
Le porte dei pianterreni erano aperte dall’uscio la gente che usciva era preoccupata e si portava sul viale fuori dal caseggiato,quasi in processione la calca coperta da scialle e giacconi di lana, urlava impaurita in un clima apocalittico. Là vicino Siponto una boscaglia fitta impantanata, minacciava i piccoli cinghiali che si davano alla fuga, sfrecciavano tra gli alberi pesantemente.
Tutto questo così fino all’alba quando tra gli accalcati si vociferava la storia di un’anima sparita nel nulla,questa notizia era uscita di bocca da un anziano signore ch’era il babbo della presunta sparita,qualcuno temeva che si fosse ritirata insieme alle onde dalla parte del Porto nel grande imbuto delle enormi braccia del Golfo. La calca vagava stanca fin quando se ne tornò a casa, mentre il vecchio girò fino al mattino.Era seduto sulla spiaggia della riva di Siponto, dove il mare aveva portato ogni genere di cozze, pesci morti, tronchi di alberi, gomme, si con le braccia sulle ginocchia stanco guardava la limpidezza della giornata, quelle poche nuvole striate di marroncino come al tramonto bluastro. Finchè decise di tornare a Manfredonia. Pare che,quella mattina dalle dicerie di un barbiere si venne a sapere che la figlia era scappata a Foggia.
Allora l’anziano prese il primo mezzo, un vecchio treno dell’epoca che andava lento. Quando giunse nella città foggiana non sapeva a chi rivolgersi e dove cercare, tra l’altro,era un po’ ignorante,fu così che nel camminare si avvicinò a un grande palazzo con le gambe tremanti,suonò ad un portone ampio di legno massiccio,alla finestra uscì una signora vestita in modo molto colorato che disse: – Signore cosa vuoi cosa cerchi qui a quest’ora, e lui: – Cerco mia figlia di nome Onesta,la signora gli rispose,signore ma quale Onesta che qui sono tutte prostitute. Poi la signora gli diede l’indicazione giusta perché la figlia del signore smarrita era passata di là per un periodo, poi se ne andò nel Convento delle Marcelline.
Così l’anziano signore con l’esatta indicazione della padrona del casino andò a riprendersi la propria figliola,mentre l’aspettava .
di Claudio Castriotta