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La notte in cui Padre Pio morì

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La notte in cui Padre Pio morì

 Nel 56° anniversario del transito di San Pio da Pietrelcina, riviviamo attraverso il racconto dell’infermiere Pio Miscio, gli ultimi istanti di quella notte in cui Padre Pio morì.


«La notte del 22 settembre 1968 ero di turno di notte nel reparto chirurgia uomini. Gli ammalati erano tranquilli e insieme alla caposala Suor Pasqualina ci accingemmo a recitare il Santo Rosario nell’atrio del reparto».

Inizia così il brevissimo scritto di Pio Miscio, l’infermiere di Casa Sollievo della Sofferenza che accompagnò il dottor Giovanni Scarale nella cella numero 1 la notte in cui morì Padre Pio.

«Dopo la mezzanotte – continua il suo scritto – arrivò con affanno il dottor Giovanni Scarale dicendomi di prendere subito l’aspiratore in sala operatoria e portarlo in convento perché Padre Pio stava male. Era seduto su una poltrona attorniato dai suoi confratelli e familiari e assistito dal dottor Gusso e dal dottor Sala. Il dottor Scarale fece tutto il possibile per rianimarlo con l’occorrente che avevamo portato dall’ospedale mentre Padre Pio invocava “Gesù, Maria, Gesù, Maria”. Poi chinò il capo tra le braccia del dottor Scarale e spirò. L’aspiratore servì a poco, io stetti vicino al termosifone, feci niente, però volevo assistere fino in fondo».

Pio Benedetto Miscio ha lavorato in Casa Sollievo della Sofferenza per oltre quarant’anni come infermiere prima e poi come impiegato. Conobbe Padre Pio da bambino quando con suo padre si recavano in convento per poterlo incontrare. Diventato infermiere, lo vedeva spesso camminare nei corridoi del suo Ospedale, lo guardava da lontano. Il 25 agosto 1965, Padre Pio celebrò la Santa Messa che lo unì in matrimonio con la pietrelcinese Filomena Cardone, con la quale fu sposato per quasi 60 anni.

La morte del Padre, quella notte del 1968 lo colpì al punto da non rendersi conto di quel che stava accadendo: «ero in un angolo della cella, sconvolto, incredulo, addolorato – confessa nel suo scritto –. Poi Suor Pasqualina venne a chiamarmi perché gli ammalati in reparto avevano bisogno. Avrei voluto rimanere ancora, ma il dovere mi chiamava».

Fu uno dei diciassette testimoni che assistette alla morte del frate, ma nel tragitto verso l’Ospedale non ne parlò con nessuno, né disse qualcosa una volta giunto in reparto. Anche negli anni successivi custodì solo nel suo cuore i ricordi di quella notte e ne parlò apertamente per la prima volta solamente con padre Gerardo di Flumeri, vicepostulatore della Causa di Beatificazione e Canonizzazione di Padre Pio.

Pio Miscio è scomparso lo scorso maggio, all’età di 85 anni, lasciandoci in eredità la sua preziosa testimonianza. 

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