Lucarelli durissima contro Ferragni: “Il suo orizzonte non va oltre le ciabatte di Gucci”

La presenza di Chiara Ferragni al Festival di Sanremo ha provocato tantissime polemiche. In molti hanno apprezzato il debutto dell’influencer al Teatro Ariston, ma tanti altri osservatori hanno commentato in maniera negativa la performance della Ferragni.
Fra selfie, monologo e cambi d’abito, Ferragni – che ritornerà accanto di Amadeus e Gianni Morandi nella finalissima di sabato 11 febbraio – ha portato sul palco sé stessa. Con la sua narrazione, le sue idee e i suoi messaggi per le donne. A criticare il suo personaggio ci ha pensato nelle ultime ore la giornalista e opinionista televisiva Selvaggia Lucarelli. Vecchia critica di Ferragni, Lucarelli sulle pagine del Fatto Quotidiano ha dato un voto secco alla Ferragni: “Voto 1 (ma solo alla pikkola Chiara, di inkoraggiamento. Ciela farai!”.
Lucarelli, poi, in un commento molto duro sul monologo della Ferragni ha scritto che l’influencer non ha parlato di nulla, se non di sé stessa. “Non c’era un vero focus, perché il focus era dire finalmente a se stessa – bambina quanto è figa, ricca, con una bella famiglia, sexy, brava madre. E dirlo in realtà al pubblico, auto assolvendosi da qualunque possibile colpa, limite, lacuna, dando l’idea di aver superato ostacoli e combattuto contro mostri e nemici”.
Per la giornalista il problema della Ferragni, anche ieri su quel palco, è quello di voler piacere a tutti. “Non ha paura di non essere abbastanza, ha paura di fallire, che è un’altra cosa. il suo non è un problema con se stessa – lei si piace moltissimo – è un problema con l’eventuale dissenso del pubblico. Come tutti i narcisisti patologici ha un’enorme paura di essere smascherata. Da qui il suo terrore, di sempre, delle interviste, perché lei – maniaca del controllo – è l’unica narratrice di se stessa”.
Insomma, un debutto catastrofico secondo Lucarelli che ha polemizzato anche contro i messaggi sociali lanciati sul palco dell’Ariston. “L’avrei preferita senza lezioncine e spiegazioni, con abiti portafiori e figaggine e non quella galleria di vestiti scialbi, ornati di unitili, ridondanti messaggi del cazzo. Ridateci Chiara privilegiata che ci sbatte in faccia la sua ricchezza e il suo narcisismo sfrontato senza voler sembrare la piccola fiammiferaia. Quello, a suo modo, era pensarsi libera”.