Conte al 17%, ma in Puglia vola al 29% (dopo 24 sezioni) e in Campania al 37% (dopo 33 sezioni). Flop al nord
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Il dato, se confermato, potrebbe essere clamoroso. In alcune regioni del Sud il Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte ha quasi confermato le percentuali bulgare del 2018. Ovviamente non è lo stesso risultato, perché circoscritto ad alcune realtà molto significative per i grillini, ma è un risultato importante.
In Campania, infatti, dopo lo scrutinio delle prime 33 sezioni, su oltre 5 mila, il M5S è al 37%. Stessa cosa in Puglia dove Conte, nella sua terra, dopo 24 sezioni (su 4 mila) è al 29%. Secondo alcune prime proiezioni il M5S potrebbe essere il primo partito in Puglia, staccando e lasciando dietro il centrodestra e in terza posizione il PD. Dati ancora molto relativi e parziali, che restituiscono però una crescente e una costante dose di fiducia di alcune realtà territoriali nei confronti del movimento.
Le prime proiezioni a livello nazionale sono ovviamente molto distanti da questi due dati territoriali. Il M5S si ferma al 17%, molto lontano dal boom generale con il 32%. Il dato, però, non si può considerare come una sconfitta. Il partito fondato da Beppe Grillo nonostante perda quasi la metà del suo consenso – dopo tanti governi di unità nazionale che hanno snaturato l’identità battagliera (e pura) del movimento – può considerare questo risultato a doppia cifra come una vittoria.
Dopo la caduta del governo Draghi, infatti, erano in pochi a scommettere su un risultato del genere. La soglia praticabile per il M5S era quella del 10%. In questo voto – seguendo ad ora le prime due proiezioni – il partito di Conte va ancora vanti, con oltre 7 punti percentuali e, in alcune regioni del Sud, prende il volo.
Il voto grillino, se confermerà questa tendenza, è un voto molto radicato al Sud. Al Nord, confermando una frattura elettorale molto ampia nel Paese, il Movimento si ferma a dati sotto il 10%. In Lombardia (dopo le prime 81 sezioni) è al 6%, mentre in Veneto al 5%. Meglio il trend in Piemonte con il 9%.
A Napoli, ad esempio, invece il collegio uninominale con l’ex ministro grillino Costa che ha sconfitto il suo ex amico Luigi Di Maio, il candidato (sconfitto) della coalizione di centro-sinistra.