Verdi: “Tragedie baraccopoli, per risolvere bisogna sempre prima comprendere i bisogni”
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Le tragedie accadute nelle baraccopoli della nostra provincia sono le ultime di una serie di drammi che si sono succeduti nel tempo.
Crediamo che per cambiare la situazione di questi ghetti, creati ad opera dei tanti lavoratori stagionali, bisogna partire dalle loro esigenze e dalla loro cultura. I lavoratori hanno bisogno di vivere in gruppi, sia perché vengono facilitati i loro spostamenti per andare a lavorare sia per una loro necessità di vivere in gruppi in cui si aiutano e sostengono a vicenda. Riteniamo, che le amministrazioni, che hanno la possibilità di utilizzare i fondi disponibili per risolvere la causa di queste tragedie, debbano realizzare piccole comunità con prefabbricati a norma o recuperare strutture in abbandono che permettano la coabitazione in sicurezza di gruppi di lavoratori.
Se non sarà così i lavoratori continueranno a crearsi rifugi precari, a soffrire il freddo, il caldo e a morire negli incendi.
Per risolvere bisogna sempre prima comprendere i bisogni.
Questo punto di vista era ben chiaro ai padri scalabrini di Siponto, che per 30 anni hanno, senza grandi risorse, gestito la situazione dei ghetti. Padre Arcangelo Maira, da poco scomparso, istitui un campo estivo con volontari che venivano da tutta Italia (Cantiere “Io ci sto”) per risolvere i problemi dei migranti con i migranti, ascoltandoli andando in mezzo a loro, fornendo aiuti logistici, supporto legale e assistenza sanitaria con Emergency.
Il problema non si affronta allontanandolo dai residenti, perché ritornerà, se non lo si risolve definitivamente, con maggiore virulenza e disagi per tutti.
Per questo invitiamo l’amministrazione di Manfredonia, che è quella che ha le risorse maggiori provenienti dal PNRR, a predisporre con assoluta priorità, progetti di accoglienza che garantiscano dignità ai lavoratori e sicurezza ai residenti.
Avv. Innocenza Starace e Avv. Fabrizio Cangelli
Coportavoce Europa Verde – Verdi di Capitanata